giovedì 23 dicembre 2010

 

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Da Bella ciao e Giovinezza («nessuno voleva cantarla») a Mille lire al mese e ’O sole mio il salto se non è mortale è quantomeno stordente. Eppure i vertici della Rai ostentano orgoglio per avere nella prossima edizione del festival della canzone italiana «una serata che celebra degnamente l’Unità d’Italia». Morandi, che la condurrà, ovviamente è entusiasta: «La selezione di canzoni è straordinaria, è un degno modo di ricordarci che il nostro Paese, con tutte le sue differenze, alla fine si unisce e siamo tutti fieri di essere italiani». Peccato che, dopo le polemiche scoppiate all’annuncio che in gara avrebbero potuto esserci Bella ciao e Giovinezza, Morandi, Mazzi e la Rai hanno deciso di evitare qualunque brano «politico».Sapete, secondo loro, cos’ha formato e unito la nostra Patria negli ultimi 150 anni? L’Italiano di Toto Cutugno (la canterà Tricarico), Parlami d’amore Mariù (La Crus), La notte dell’addio che Iva Zanicchi cantò nel 1966 a Sanremo (Luca Madonia con Franco Battiato), Il cielo in una stanza (Giusy Ferreri), Il mio canto libero (Nathalie), Mille lire al mese (Patty Pravo), Mamma mia dammi cento lire (Max Pezzali), ’O sole mio (Anna Oxa), ’O surdato innamurato (Vecchioni), Mamma, quella che cantava Beniamino Gigli (Anna Tatangelo).La scelta più «politica» di questa lista è Here’s To You, la ballata di Sacco e Vanzetti scritta da Morricone e cantata da Joan Baez e che al festival avrà le voci di Emma e dei Modà. È un omaggio a due anarchici italiani che nell’America degli anni Venti furono arrestati, processati e giustiziati sulla sedia elettrica con l’accusa di omicidio di un contabile e di una guardia, nonostante un testimone li avesse scagionati.Se non ne avete ancora abbastanza, sappiate che è stata scelta anche la risorgimentale Addio, mia bella, addio che sarà eseguita da Luca Barbarossa in coppia con Raquel Del Rosario, moglie del pilota di Formula 1 Alonso. Ma la scelta più «furba» è un’altra: far cantare a Davide Van De Sfroos (che si esibisce in laghée ed è considerato dalla Lega un simbolo) Viva l’Italia di De Gregori. Infine, la sorpresa delle sorprese: Al Bano eseguirà da par suo Va pensiero di Verdi.Sappiamo bene che l’Italia è quella del Risorgimento, della Patria, di Sacco e Vanzetti, della prima guerra mondiale e di tanti emigrati, ma fa effetto vedere che, in una serata sulla storia italiana, sia stato evitato per paura qualunque riferimento alla resistenza o alla lotta al terrorismo. Tanto più che Il cielo in una stanza racconta i sogni di libertà di una prostituta e Il mio canto libero di Battisti e Mogol rappresenta le inquietudini giovanili (del 68, del 77 o di oggi) solo tangenzialmente.A questo si sono ridotti Sanremo e la Rai per i 150 anni dell’Unità d’Italia: a una sequenza di canzoni che non danno fastidio, che rappresentano solo una piccolissima parte della nostra Storia e che soprattutto rischiano di fare di ogni erba un fascio. Ops, si potrà dire «un fascio» in questo Sanremo così politicamente corretto?
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