Scampato
pericolo per chi intona il motivetto di buon compleanno più famoso del mondo, quell'«Happy Bithday» tradotta praticamente in tutte le lingue: non sarà citato in giudizio e non sarà costretto a
pagare i diritti alla Warner Music. La corte federale di Los Angeles
ha respinto la richiesta del colosso musicale di vedersi riconosciuti
i diritti esclusivi della canzone.
La Warner Chappell Music «non possiede un copyright valido su
'Happy Birthday'», ha sancito il giudice George King mettendo fine ad
una battaglia legale durata due anni intentata contro la società da
un musicista ed un produttore che intendono girare un film sulla
canzone. Canone che vide la luce nel 1893 e che nella versione
originale era una filastrocca per bambini intitolata «Good Morning to
All», opera delle di die sorelle, Mildred e Patty Hill, insegnanti d'asilo in Kentucky, che la pubblicarono per la prima volta nel 1893 con la casa discografica Clayton F.Summy Company.