martedì 30 marzo 2010
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Un amore che brucia come il caldo d’estate. Alessandro D’Alatri con il suo nuovo film, che Warner Bros distribuisce in 250 cinema dal 2 aprile, continua a raccontare i sentimenti e le pene d’amore. Sullo sfondo delle morti bianche Sul mare, prodotto dall’esordiente società Buddy Gang con Warner Bros Entertainment Italia, ripercorre le fasi travolgenti, l’innamoramento e la passione, di un amore nato quasi all’improvviso tra due ventenni sull’isola di Ventotene. Lui lavora come barcaiolo d’estate e come operaio in nero d’inverno, lei è una turista in vacanza, universitaria proveniente da una buona famiglia.«Dopo alcuni anni – racconta Alessandro D’Alatri durante la conferenza stampa nel Teatro 16 di Cinecittà, attuale sede della Nuct, scuola di cinema e tv – avevo voglia di realizzare un film adolescenziale, senza paura di rischiare. Lo considero il secondo film d’esordio (ne ha realizzati sette, ndr) e per me rappresenta quel cinema che non vive della sofferenza di sbagliare. Racconta l’amore, ma con contenuto. Ci sono momenti anche di intrattenimento. È nel dna del cinema italiano: cercare di coniugare intrattenimento e contenuto e per questo tutto il film lo vorrei dedicare a Massimo Troisi».Realizzato con tecnologie digitali e girato sull’isola di Ventotene il film è tratto dal romanzo In bilico sul mare di Anna Pavignano (che firma anche la sceneggiatura): «Il libro – spiega la scrittrice – nasce da un incontro, da un viaggio alle isole con la mia famiglia. Il barcaiolo che ci guidava ci raccontò il suo lavoro invernale, con un volto sul quale era disegnato tutto il suo disagio. Da lì è nato il desiderio di scrivere la storia di un ragazzo che fa un lavoro nero e corre il rischio della morte bianca. Mi è venuto in mente il gioco di colori: morte bianca, lavoro nero, ma anche tutta l’atmosfera di Ventotene, case rosse, mare blu». E a interpretarlo due esordienti Salvatore (interpretato da Dario Castiglio, figlio di Peppino di Capri) e Martina (Martina Codecasa). «Non volevo fare esperimenti sgradevoli, ovvero scegliere attori trentacinquenni che potessero essere ventenni. Con il mio aiuto casting abbiamo fatto una ricerca sui curriculum formativi, in un Paese dove si dice che il curriculum non serve a nulla. Ho scelto attori che avessero formazione e che fossero sconosciuti con un’intenzione ben precisa: regalare al pubblico la magia del cinema, la stessa che percepisco quando sono spettatore e vado al cinema a vedere film di cinematografie lontane».Attori esordienti circondati da bravi attori del teatro napoletano come Nunzia Schiano e Vincenzo Merolla, nel ruolo dei genitori: «Ho amato molto – sottolinea il regista di Casomai – la famiglia del protagonista, che è forte nella sua imperfezione. Non esiste la famiglia perfetta: lasciamola raccontare alla pubblicità. C’è tutto in questi genitori: isolamento culturale, attaccamento al denaro, valori religiosi». Ma non solo. Per questo film D’Alatri, già al lavoro per un nuovo progetto sempre prodotto da Buddy Bang, ha voluto aprire un account su Facebook: «Sto dialogando direttamente con il pubblico che ha già visto in anteprima il film negli atenei italiani: è una strada interessante che mi permette, per la prima volta, di essere in contatto diretto con gli spettatori dei miei lavori».
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