Alla fine sarà solo Vincere di Marco Bellocchio ( storia di Ida Dalser, la moglie segreta di Benito Mussolini, intepretata da Giovanna Mezzogiorno) a rappresentare l’Italia in concorso al prossimo Festival di Cannes, in calendario dal 13 al 24 maggio. La giuria presieduta dalla francese Isabelle Huppert e composta dalle attrici Asia Argento, Robin Wright Penn, Shu Qi, dai registi Nuri Bilge Ceylan, Lee ChangDong, James Gray e dallo scrittore Hanif Kureishi, dovrà giudicare venti pellicole in concorso, tre delle quali già in odore di scandalo. Spring Fever, torrida storia d’amore del cinese Lou Ye, arriverà sulla Croisette dopo la censura nel proprio paese, l’imprevedibile regista danese Lars Von Trier promette eccessi e provocazioni con il suo « horror religioso » Antichrist infarcito di scene di sesso e di morte e Park Chan- Wook racconterà con Thirst la storia di un prete vampiro. A dominare la selezione ufficiale saranno l’Asia e l’Europa ( con tre francesi in competizione), horror, storie d’amore e di crimine. Tra gli habituè del festival tornano Pedro Almodovar con il noir Los abrazos rotos, non molto apprezzato in Spagna, Michael Haneke con The White Ribbon in cui il regista austriaco continua a indagare sul tema della violenza inspiegabile, Quentin Tarantino con Inglourious Bastards ispirato al film di Castellari Quel maledetto treno blindato e interpretato da Brad Pitt, Tsai Ming- Liang con il semi autobiografico Visage, Johnny To con un altro gangster movie dal titolo Vengeance, Ken Loach con la commedia leggera Looking for Eric in cui il celebre calciatore Eric Cantona recita nei panni di se stesso, Gaspar Noè con Enter the Void, storia della vita difficile di due fratelli ispirata al libro tibetano sui morti, Elia Suleiman con The Time That Remains sulla nascita dello stato di Israele. Ma ci saranno anche Bright Star di Jane Campion, sull’amore tra il poeta John Keats e la sua musa, Fanny Brawne, nella Londra del primo Ottocento, Taking Woodstock di Ang Lee sul più grande raduno rock di tutti i tempi, il romantico e minimalista Les Herpes Folles di Alain Resnais, il thriller Map of the Sounds of Tokyo di Isabel Coixet. Ad aprire la kermesse ci penserà, come già annunciato, il nuovo film di animazione della Pixar/Disney, Up, che avrà per protagonisti un vecchio e un bambino, mentre in chiusura arriverà Coco Chanel & Igor Stravinsky di Jan Kounen sulla storia d’amore tra la stilista francese e il celebre compositore. Tra i più attesi fuori competizione figurano Agora di Alejandro Amenabar ambientato nell’Egitto della dominazione romana e della diffusione del Cristianesimo, The Imaginarium of Doctor Parnassus di Terry Gilliam, ultimo film interpretato da Heath Leadger prima della sua morte prematura, L’armée du crime di Robert Guédiguian, Drag Me to Hell del regista horror di culto Sam Raimi e L’epine dans le coeur di Michel Gondry. Cristian Mungiu, Palma d’Oro 2007 con un film sull’aborto, torna a Cannes nella sezione Un certain regards tra i registi di un film collettivo, Tales from the Golden Age, in cui si rievocano leggende urbane e memorie della Romania comunista.