domenica 30 gennaio 2011
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Cambiare è possibile. Consumare meno risorse e valorizzare le relazioni sociali, rispettare l’ambiente e anche risparmiare. Sono decine di migliaia gli italiani che lo stanno già facendo. Il loro segreto? Determinazione, creatività e, soprattutto, la scelta di mettersi in rete, perché insieme cambiare è più facile e anche più divertente. Le esperienze di organizzazione dal basso per modificare lo stile di vita e avere un impatto positivo sulla società e sull’ambiente sono moltissime. Tutte partono da piccoli gesti legati ai vari settori della vita quotidiana. Piccoli gesti che – è questa la buona notizia – chiunque può imitare, a cominciare da subito, mettendo in gioco se stesso e la propria famiglia. Proviamo allora a fare una 'panoramica del cambiamento possibile', partendo da vicino.LA CASA Come rendere la propria casa più sostenibile? Per esempio coibentando le pareti in modo naturale. Un’azienda ecologica di Guspini, in Sardegna, propone la lana di pecora: è 'verde' al cento per cento e isola benissimo. Notevole è poi l’impatto positivo dell’installazione di pannelli solari, sia fotovoltaici, per produrre energia elettrica, che termici, per riscaldare l’acqua. Per farlo, oggi esistono alcuni incentivi statali, anche se i più fortunati sono i cittadini di quelle località – per esempio le 'città di transizione' [vedi box] – dove le amministrazioni locali offrono agevolazioni ad hoc. Ma per sprecare meno energia bastano anche piccoli accorgimenti, come la scelta di caldaie ed elettrodomestici a basso consumo. La lotta allo spreco, poi, va ingaggiata su tutti i fronti: sì a tovaglioli di stoffa e piatti in ceramica, no a tutto ciò che è usa e getta. Nella stessa direzione va, per esempio, l’abitudine a scambiare i vestiti dei bambini tra famiglie di amici, invece che comperare tutto nuovo. Oggi esistono piccole reti che promuovono su una scala più ampia la buona abitudine allo scambio, e la allargano ad altri oggetti, a cominciare dai giocattoli.LA SPESA Non tutto si può barattare. Ma anche la spesa, abitudine quotidiana per eccellenza, offre tantissime opportunità per cambiare in meglio. Gli acquisti possono diventare più consapevoli, orientandosi ad esempio ai prodotti locali (cosiddetti a chilometro zero), che rafforzano l’economia del territorio e non inquinano l’ambiente. I mercati dei contadini sono oggi piuttosto diffusi in tutta Italia, mentre costituiscono ancora una nicchia gli esperimenti di monete locali, che puntano a sostenere l’economia di una zona creando un rapporto diretto tra produttori, negozianti e clienti. Sui prodotti che vengono da lontano, invece, l’alternativa etica è il commercio equo e solidale: cibo, artigianato, oggi anche abiti, tutti dalla filiera trasparente che garantisce il rispetto dei lavoratori e dell’ambiente. Il modo più semplice per mettere insieme una spesa sostenibile (anche nel prezzo) con il valore aggiunto dell’incontro con altre famiglie sono i Gas, gruppi di acquisto solidale, in forte crescita in tutto il Paese. La formula, semplice quanto efficace, consiste nel riunirsi in gruppi per rifornirsi di cibo di qualità, direttamente dai produttori, e merce dal 'pedigree' etico.FARE DA SÉ Un altro suggerimento pratico per 'alleggerire' la spesa è quello dell’auto­produzione: di pane e pizza, marmellate e conserve. Ma gli specialisti del settore, che spesso si scambiano consigli e dritte in rete, sanno fare da sé sapone e detersivi, giocattoli e persino la birra. Per molti di loro, l’auto-produzione non è solo un modo per risparmiare, ma rappresenta anche uno stile di vita: non cercare sempre la risposta alle proprie esigenze in qualcosa che si compera. Sono tanti gli italiani tornati a coltivare l’orto, anche se oggi lo si fa in condivisione: un vicino dà il terreno, altri la forza lavoro e poi ci si divide frutta e verdura in modo equo. Il top sono gli orti sinergici: quelli in cui piante e terreno si aiutano a vicenda, imitando la natura. Per chi non avesse la possibilità di darsi alla produzione diretta, le opportunità di consumare con più consapevolezza sono comunque tante. Qualche esempio? Scegliere gli ortaggi sfusi al posto di quelli confezionati, comperare il latte alla spina, sostituire qualche volta la carne con i legumi. Dal piatto al bicchiere, anche le alternative all’acqua in bottiglia sono alla portata di tutti: per gli amanti delle bollicine sono ormai facili da reperire i gassatori, che permettono di rendere frizzante a proprio piacimento l’acqua del rubinetto, eliminando le bottiglie di plastica che, da piene, sono pesanti e ingombranti e, da vuote, inquinano. I TRASPORTI È forse la voce dei trasporti quella che, a livello di bilancio domestico, più fa rima con emissioni nocive nell’aria. In questo settore, sono tanti i cambiamenti possibili, a cominciare dalle buone abitudini quotidiane: prima di tutto, bandire l’automobile per andare al lavoro. Decisamente meglio i mezzi pubblici o, per chi ha la fortuna di non abitare troppo distante dall’ufficio, la bicicletta. Sono in aumento anche le esperienze di car pooling : gruppi di privati che si organizzano per ottimizzare l’uso delle automobili su tragitti comuni. Prende piede invece con l’aiuto delle amministrazioni pubbliche il car sharing : automobili in 'affitto', all’occorrenza, per i soci. Allo stesso modo, si può dire basta agli ingorghi di auto e Suv fuori dalle scuole ogni mattina: l’idea del piedibus – uno scuolabus virtuale alle cui fermate i bimbi si possono aggregare a un gruppo di compagni accompagnati, a piedi, da alcuni adulti a rotazione – ha cambiato la vita a ragazzini (e genitori) di tantissime città. Quando, infine, l’automobile è l’unica alternativa possibile, meglio optare per il Gpl: una scelta ecologica che si trasforma anche in un netto risparmio economico.I RISPARMI A proposito di finanze, i modi per gestire eticamente il proprio denaro oggi sono diversi. È sempre più facile, per esempio, aprire un conto corrente con Banca Etica, che certifica l’utilizzo del capitale in modo trasparente, per sostenere progetti di utilità sociale (tra cui forme di microcredito). Più che sperimentate anche le realtà delle Mag, Mutue di auto gestione: gruppi di risparmiatori che si uniscono per finanziare soggetti altrimenti ritenuti non 'bancabili' e che invece hanno progetti considerati degni di fiducia, dal sostegno sociale al piccolo artigianato. Servono invece per gestire un capitale diverso le banche del tempo: non denaro ma competenze e relazioni. Un esempio? Io offro un’ora per dare lezioni di matematica e tu, in cambio, mi aggiusti il lavandino che perde. LE VACANZE Se le buone pratiche non vanno in vacanza, i cittadini 'sostenibili' non perdono certo il piacere delle ferie. Le proposte di turismo responsabile, dal fine settimana fuori porta fino al viaggio di nozze, sono oggi moltissime. Ancora più alternativa è l’idea dello scambio di ospitalità. Servas, associazione internazionale per la pace attraverso il viaggio, va oltre al semplice scambio di casa, che anche grazie ad internet si sta diffondendo rapidamente. I soci Servas, che entrano in contatto attraverso apposite liste nazionali, offrono anche la disponibilità a incontrare i viaggiatori e accompagnarli nella visita della loro città. Anche in vacanza, la parola d’ordine dei 'nuovi cittadini' è: insieme è meglio.
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