Per i cultori della maestosità musicale di Richard Wagner (1813-1883), il 25 luglio è sempre una data da cerchiare il rosso sul calendario. Nel giorno in cui la Chiesa celebra la memoria liturgica di san Giacomo, comincia il Festival wagneriano di Bayreuth, la città della Baviera a cinquanta minuti di treno da Norimberga dove il genio di Lipsia aveva trovato “pace” (come lui stesso volle scrivere davanti alla sua casa, Villa Wahnfried) e dove fece costruire il teatro a misura della sua musica e del suo Festival. Proprio sulla “collina verde” dove svetta il teatro di Wagner, il Festspielhaus, si alza il sipario sulla rassegna musicale “solo” wagneriana, considerata una delle più ambite (ed esclusive) del mondo: ci vogliono anche dieci anni per acquistare un biglietto delle opere che ogni estate vanno in scena per poco più di un mese, dal 25 luglio a fine agosto (anche se con Internet i tempi si sono accorciati).
Bayreuth è in fibrillazione. Nel cuore della città le vetrine dei negozi raccontano Wagner con spartiti, strumenti musicali o ritratti. Già pronto l’annullo filatelico che sigilla l’apertura sui francobolli. Operatori tv e fotografi hanno sistemato le loro postazioni davanti all’ingresso del teatro, a due passi dai prati che circondano questo edificio più simile a una fabbrica – con i suoi mattoni rossi – che a un tempio della musica. Del resto la prima è una sorta di passerella internazionale della grandeur tedesca: sarà presente la cancelleria Angela Merkel, appassionata di lirica, insieme con ministri dello Stato federale e del Land, nomi dell’industria e della finanza nazionale, star del mondo dello spettacolo. Insomma un evento con tutti i crismi. E non solo per la Germania. Che in Italia arriverà via etere sulle onde di RadioTre Rai.
L’edizione 2015 del Festival si apre con l’attesa nuova produzione di “Tristano e Isotta” (Tristan und Isolde) che celebra i 150 anni dalla prima eseuzione. Attesa perché la regia è curata dalla pronipote del compositore, Katharina Wagner, che è al vertice del Festival insieme con la sorellastra Eva Wagner-Pasquier. E attesa perché come direttore d’orchestra ci sarà una delle migliori bacchette wagneriane, il tedesco Christian Thielemann, che, reduce dallo scotto di non essere stato scelto come nuova guida della Berliner Philharmoniker, è appena stato nominato direttore musicale della rassegna. Una novità che ha scosso Bayreuth. Infatti il Festival è da sempre una questione tutta di famiglia per i Wagner che dal 1876 lo organizzano in prima persona. In precedenza chi ha guidato la rassegna – sia che fosse Cosima (vedova di Richard), Siegfried (figlio), Winifred (nuora) o Wieland e Wolfgang (nipoti) – ha ricoperto anche il ruolo di direttore musicale. Perciò la scelta di un direttore “indipendente” è una sorta di svolta.
Il “Tristano”, opera della passione, del contrasto fra anima e corpo, e dell’amore che viene sublimato nella morte dei due protagonisti, torna a Bayreuth senza alcuna anticipazione. Dal Festspielhaus non è uscita neppure un’indiscrezione su allestimento e prove. Annullata anche la conferenza stampa di presentazione: ufficialmente perché il cast è impegnato nella registrazione tv dell’opera per Skyline. Le sole dichiarazioni della vigilia sono quelle che la registra e il direttore musicale hanno offerto alla radio della Baviera, la Bayerischer Rundfunk. “Penso che la cosa eccitante per un regista sia trovare le immagini sul palcoscenico che narrino il moto interiore di Tristano e Isolde”, afferma Katharina, contestata in passato per alcune sue regie avanguardiste e provocatorie. Ma, come a prevenire le critiche, prosegue: “Non ci sono programmi di sala che spiegano l’allestimento. Sarà molto bello. Spero di essere riuscita a individuare idee efficaci per presentare questo dramma”. E Thielemann aggiunge: “Con questa composizione Wagner voleva andare al di là di ogni limite o convenzione musicale. Siamo di fronte a ingredienti altamente esplosivi. E l’esecuzione richiede un grande sforzo”.
L'americano Stephen Gould sarà Tristano, la soprano premio "Faust" Evelyn Herlitzius sarà Isolde. Fanno parte del cast Georg Zeppenfeld (Marke), Iain Paterson (Kurwenal), Raimund Nolte (Melot), Christa Mayer (Brangäne), Tansel Akzeybek (pastore e giovane marinaio) e Kay Stiefermann (timoniere). Frank Philipp Schlößmann e Matthias Lippert sono gli autori della scenografia. Schlößmann è di casa a Bayreuth: ha disegnato le scene per il "Ring des Nibelungen" del 2006-2010. Anche la costumista Thomas Kaiser ha già collaborato con Katharina Wagner.
Il Festival ha in cartellone anche le quattro opere dell’"Anello del Nibelungo" (Ring des Nibelungen composto da L’oro del Reno, Valchiria, Sigfrido e Il crepuscolo degli dei) nella produzione del bicentenario wagneriano del 2013 con la controversa regia di Frank Castorf e sul podio l’astro Kirill Petrenko, appena nominato alla guida dei Berliner. Poi "L’olandese volante" con la bacchetta di Axel Kober (Samuel Youn è l’olandese e Ricarda Merbeth è Senta). E infine va in scena per l’ultimo anno il "Lohengrin" ambientato in un laboratorio di topi dal regista Hans Neuenfels: debutta a Bayreuth il direttore francese Alain Altinoglu, mentre il cavaliere del cigno verrà interpretato dall’amato Klaus Florian Vogt ed Elsa sarà l’accattivante Annette Dasch.
Le settimane che precedono il Festival di Bayreuth sono caratterizzate tradizionalmente da voci di contrasti, litigi e scandali. Quest’anno ai primi di giugno è uscita la notizia sul divieto alla 70enne Eva Wagner-Pasquier di mettere piede in teatro. A lasciarla fuori della porta la sorella 37enne Katharina. La prima vedrà concludere il suo mandato al vertice della rassegna a settembre. E così la seconda resterà da sola al timone dell’evento internazionale. A detta dei bene informati, fra le due donne del clan Wagner non corre buon sangue.
Le tensioni familiari si sono fatte sentire anche dentro il Festspielhaus. Il direttore Petrenko è schierato con Eva e mal sopporta Katharina che per la ripresa del suo “Ring” gli ha imposto i tempi di prova chiesti dal regista Frank Castorf e ha cacciato il tenore Lance Ryan (che doveva essere Sigfrido), reo di aver detto in un'intervista che è impossibile lavorare con Castorf. “Solo la mia responsabilità professionale e il rispetto per i colleghi mi impediscono di interrompere la partecipazione al Festival”, ha tuonato Petrenko.
Il divieto piombato su Eva sarebbe frutto di un diktat di Thielemann che ha stretto un patto d’acciaio con Katharina e non vede di buon occhio Petrenko. Ma i due smentiscono. Fatto sta che Thielemann ha chiesto e ottenuto a poche settimane dall’apertura della rassegna la sostituzione della soprano scritturata per essere Isotta: doveva essere Anja Kampe, invece sarà Evelyn Herlitzius. Dietro ci sarebbero sia ragioni “vocali”, sia il braccio di ferro con Petrenko che è ritenuto molto vicino a Kampe. “Le tensioni si toccano con mano”, dicono i musicisti impegnati nelle prove. Resta comunque la netta sensazione e che la coppia Katharina Wagner-Christian Thielemann abbia ormai in pugno il futuro del Festival wagneriano di Bayreuth.