Francesco Alberoni: «Idee e concetti profondamente superficiali». Alessandro Baricco: «I musicofili lo ritengono un ottimo scrittore, i lettori un ottimo critico musicale. E poi è un bel ragazzo. Pur non avendo nulla da scrivere, lo scrive molto bene».
Alessandro Bergonzoni: «I suoi lavori si basano sull’assurdo, sul nonsense, su situazioni surreali e paradossali. Per questo è molto apprezzato dalla Sinistra italiana».
Enzo Biagi: «Un maestro di tutti i giornalisti italiani, la maggior parte dei quali, però, marinava la scuola».Roberto Calasso: «Con linguaggio aulico narra storie della mitologia classica così come piacciono ai giudici dei premi letterari. Se non dovete far parte di giurie, potete aulicamente evitare di leggerle». Italo Calvino: «È stato uno dei grandi esponenti della letteratura italiana contemporanea. Il che la dice lunga sulla letteratura italiana contemporanea». Umberto Eco: «Il guru dell’intellighenzia italiana (...). Il titolo di una delle sue ultime fatiche narrative, A passo di gambero, delinea l’evoluzione della sua opera letteraria». Giorgio Faletti: «Ha iniziato come comico televisivo facendo ridere generazioni di italiani, poi ha proseguito come cantante e scrittore di romanzi gialli, ottenendo lo stesso risultato».
Oriana Fallaci: «Ha difeso la cultura dell’Occidente dal fanatismo, scivolandoci ogni tanto dentro». Dario Fo: «Tra i suoi capolavori Isabella, tre caravelle e un cacciaballe. Il Nobel assegnatogli sia di stimolo a quanti nella vita disperano di ottenere grandi obiettivi». Carlo Lucarelli: «Attualmente sta indagando sulle ragioni del proprio successo». Alessandro Manzoni: «Certo che questa storia di promessi sposi è stata proprio una bella pensata. Sarebbe ancora oggi una piacevole lettura se solo non ce l’avessero fatta studiare a scuola».
Melissa P.: «Avendo pubblicato dei libri, può tecnicamente essere definita scrittrice. Ha descritto i turbamenti erotici delle adolescenti, provocando in loro anche turbamenti linguistici».
Gianni Rodari: «Innovò profondamente la letteratura per l’infanzia, insegnando ai bambini come con la bontà e l’impegno si possa cambiare il mondo. Insomma raccontò un sacco di favole». Antonio Tabucchi: «Sosteneva che la letteratura per lui non era professione ma "qualcosa che coinvolge i desideri, i sogni, la fantasia". Apprezzabile: un dilettante che sapeva di esserlo». Tiziano Terzani: «Al suo successo ha giovato la convinzione tutta occidentale che un uomo dalla barba bianca, vegetariano e orientalista esprima necessariamente concetti saggi e profondi».
Fabio Volo: «Nelle sue opere racconta storie di tutti i giorni, vivendole come le vivrebbero i suoi lettori, provando emozioni come le proverebbero i suoi lettori e scrivendole come le scriverebbero i suoi lettori, cioè male».