Nonostante gli ottantatré anni, trenta dei quali trascorsi proponendo con successo al pubblico
Quark,
Superquark e derivati, Piero Angela non finisce mai di stupire. Lo ha fatto anche ieri mattina, in occasione della presentazione alla stampa dei tre speciali
Superquark che Raiuno proporrà da lunedì 19 dicembre (in prima serata) per festeggiare, insieme al Natale, anche il trentennale del marchio Quark: «Quello che dico potrà sembrare strano, ma i miei sono programmi di politica» ha detto Angela, facendo anche riferimento al suo libro, appena uscito,
A che serve la politica?. Per il giornalista, «la politica, di per sé, non crea ricchezza; a crearla sono la cultura, l’educazione, la ricerca, il rispetto delle regole. La politica può solo distribuire la ricchezza, fare insomma la lista della spesa che cambia a seconda delle diverse visioni politiche. La politica è importante se incentiva i veri motori della ricchezza e questo non può farlo in cinque minuti. Il nuovo governo, in cinque minuti, ha solo aperto e chiuso i rubinetti». Perciò «in questi anni, con i nostri programmi, noi abbiamo fatto politica perché abbiamo aiutato ad accendere i motori della ricchezza. La gente lo ha capito, ci apprezza e considera
Superquark vero servizio pubblico, al servizio di nessuno, solo della conoscenza». Angela si è detto certo che «la politica potrebbe anche aiutare la Rai, dandole l’opportunità di svolgere davvero il suo ruolo di servizio pubblico», magari anche «valorizzando il merito e mettendo le persone giuste al posto giusto».Tornando a
Quark, Angela ha ricordato di avere iniziato «nel 1981, quando c’erano ancora l’Unione Sovietica e Breznev e si costruivano rifugi antiatomici. Il primo pc sarebbe nato solo in quell’anno mentre non c’erano i telefoni cellulari né la tv satellitare». In più, «la prima serata Rai finiva alle 21.30. La nostra prima puntata andò in onda alle 21.35, dopo il telefilm
Dallas, e fece nove milioni di spettatori». Non c’era ancora «nemmeno Mediaset e la concorrenza era costituita da Canale 5 di Berlusconi, da Retequattro di Mondadori, da Italia 1 di Rusconi e dalla rete PIN di Rizzoli, poi tramontata dopo lo scandalo della P2». Un altro mondo, insomma. Trent’anni dopo,
Superquark torna con tre puntate speciali (curate da Emanuela Capo): la prima sarà una sorta di "dietro le quinte" del programma e, insieme, una "summa" dei primi trent’anni dello storico programma; la seconda sarà dedicata alla riscoperta della Terra e delle sue meraviglie, con le immagini dei migliori documentari realizzati in questi anni; la terza, infine, proporrà un viaggio in quattro continenti, alla scoperta delle dieci opere che hanno lasciato un segno nella storia dell’umanità: dal Colosseo alle piramidi, passando per la reggia di Versailles e la Cappella Sistina.Angela conclude: «Non so il perché del successo che abbiamo avuto e continuiamo ad avere, non esiste una ricetta per fare un programma di successo. Con il passare degli anni abbiamo aggiornato la grafica e il montaggio ma il linguaggio è rimasto sostanzialmente lo stesso. Siamo diventati un po’ parenti dello spettatore e a un parente non si chiede di cambiare». Un ringraziamento a Piero Angela e al suo gruppo di lavoro arriva dal direttore di Raiuno Mauro Mazza, che parla di «vero servizio pubblico» e di «vera tv di qualità», e da Claudio Donat Cattin che, da quindici anni, segue per Raiuno il lavoro di Angela: «Piero ha fatto scuola con la classe, l’eleganza e la cultura. Dobbiamo essergli grati per quello che ci ha insegnato».