In Antartide i ghiacci si fondono più velocemente del previsto - Darek Oyen/Unsplash
Arrivano nuove conferme del perché lo scioglimento dei ghiacci in Antartide è così veloce, tanto da smentire - drammaticamente - anche le previsioni più pessimistiche (ne avevamo già parlato qui). Ora un team di glaciologi guidato da ricercatori dell'Università della California, a Irvine, ha utilizzato dati radar satellitari ad alta risoluzione per trovare nuove prove dell'intrusione di acqua di mare calda e ad alta pressione molti chilometri sotto il ghiaccio del ghiacciaio Thwaites, nell'Antartide occidentale. Un ghiacciaio che oggi si trova in una condizione di forte criticità, il cui scioglimento è troppo rapido.
In uno studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences, il team guidato dall'Università della California Irvine ha affermato che il diffuso contatto tra l'acqua dell'oceano e il ghiacciaio - un processo replicato in tutta l'Antartide e in Groenlandia - provoca un "vigoroso scioglimento" e potrebbe richiedere una rivalutazione delle proiezioni dell'innalzamento globale del livello del mare. I glaciologi si sono basati sui dati raccolti da marzo a giugno 2023 dalla missione satellitare commerciale finlandese Iceye. I satelliti Iceye formano una "costellazione" in orbita polare attorno al pianeta, utilizzando InSAR - radar ad apertura sintetica con interferometro - per monitorare costantemente i cambiamenti sulla superficie terrestre. Molti passaggi di un veicolo spaziale su un'area piccola e definita forniscono risultati di dati uniformi. Nel caso di questo studio, è stato mostrato l'innalzamento, la caduta e la flessione del ghiacciaio Thwaites.
Nello studio è mostrato un tecnicismo che tuttavia rende bene l'idea: il limite della flessione della marea varia di chilometri durante il suo ciclo, in pratica indica che l'acqua di mare pressurizzata è in grado di intromettersi sotto il ghiaccio sotterraneo per chilometri e chilometri e impostare un intenso scambio termico con la base del ghiacciaio.
"Questi dati ICEYE hanno fornito una serie di osservazioni giornaliere a lungo termine strettamente conformi ai cicli delle maree", ha affermato l'autore principale della ricerca Eric Rignot, professore di scienza del sistema Terra alla UC Irvine. "In passato avevamo a disposizione sporadicamente alcuni dati e con solo quelle poche osservazioni era difficile capire cosa stesse accadendo. Quando abbiamo una serie temporale continua e la confrontiamo con il ciclo delle maree, vediamo l'acqua di mare entrare durante l'alta marea e ritirarsi e talvolta andare più in alto sotto il ghiacciaio e rimanere intrappolata. Grazie a ICEYE, stiamo iniziando a testimoniare per la prima volta questa dinamica delle maree". Michael Wollersheim, direttore dell'analisi dell'Iceyt, ha dichiarato: "Fino ad ora, alcuni dei processi più dinamici in natura erano impossibili da osservare con sufficiente dettaglio o frequenza per permetterci di comprenderli e modellarli. L'osservazione di questi processi dallo spazio e l'utilizzo di immagini satellitari radar, che forniscono misurazioni InSAR di precisione centimetrica a frequenza giornaliera anche fino a tre volte al giorno, segna un significativo passo avanti". Rignot ha affermato che il progetto ha aiutato lui e i suoi colleghi a sviluppare una migliore comprensione del comportamento dell'acqua di mare sul lato inferiore del ghiacciaio Thwaites. Ha detto che l'acqua di mare che arriva alla base della calotta glaciale, combinata con l'acqua dolce generata dal flusso geotermico e dall'attrito, si accumula e "deve scorrere da qualche parte".
L'acqua viene distribuita attraverso condotti naturali o si raccoglie in cavità, creando una pressione sufficiente per sollevare la calotta glaciale. E non si tratta di acqua di mare qualsiasi. Per decenni, Rignot e i suoi colleghi hanno raccolto prove dell'impatto dei cambiamenti climatici sulle correnti oceaniche, che spingono l'acqua di mare più calda verso le coste dell'Antartide e in altre regioni ghiacciate polari. L'acqua profonda circumpolare è salata e ha un punto di congelamento più basso. Mentre l'acqua dolce congela a zero gradi Celsius, l'acqua salata congela a meno due gradi, e questa piccola differenza è sufficiente per contribuire al "vigoroso scioglimento" del ghiaccio basale, come riscontrato nello studio.