L’ impermeabile stropicciato è appeso all’attaccapanni, il sigaro ormai spento, il drink vuoto. Il tenente Colombo ha chiuso per sempre la sua carriera l’altra notte, quando il suo alter ego, l’attore Peter Falk si è spento all’età di 83 anni a Los Angeles. L’artista americano è morto nella sua villa di Berverly Hills, dopo una lunga lotta con l’alzheimer che l’aveva colpito nel 2008. L’annuncio lo ha dato una delle due figlie adottive, Catherine che l’investigatrice privata la fa davvero nella vita. Peter Falk era riconoscibile al primo impatto per quello sguardo tutto particolare dovuto alla protesi oculare che portava da quando, all’età di tre anni, gli era stato rimosso l’occhio destro a causa di un tumore. Nonostante ciò, si era messo in testa di fare l’attore. E ci era riuscito, facendosi apprezzare all’inizio, come caratterista, spesso nel ruolo dell’italoamericano. Invece di sangue italiano, neanche una goccia. Peter Falk infatti nasce a New York, il 16 settembre 1927, da padre polacco di origini ungheresi e da madre russa, ebrei. Il successo arriva a cavallo tra gli anni cinquanta e sessanta, quando recita in diverse serie televisive tra cui Alfred Hitchcock Presenta, e Naked City. Nel 1961 viene ingaggiato per uno dei ruoli più importanti della sua carriera, in Angeli con la pistola , di Frank Capra in cui impersona un buffo mafioso, a fianco del boss Glenn Ford e di Bette Davis, che gli vale la prima delle sue due candidature all’Oscar (per la tv vincerà 4 Emmy e un Golden Globe). Ma la consacrazione arriva per il suo ruolo nella lunga serie televisiva Colombo , a partire dal 1968. Sugli schermi italiani il tenente italoamericano fa la sua prima apparizione il 16 novembre 1974 su Telecapodistria. Tre anni dopo, a partire dal 6 luglio 1977, la serie debutta anche su Rai 2. Più avanti sbarca su Rete4, che lo replica per anni: oggi alle 14 riproporrà la prima puntata della serie, firmata da Steven Spieberg. Al pubblico piaceva l’aria familiare del poliziotto che incastra regolarmente con astuzia e garbo il malvivente, prima di correre a casa dalla moglie che lo aspetta per cena. Una popolarità che ha fatto passare in secondo piano la sua pur lunga attività cinematografica. Peter Falk aveva dimostrato il suo talento brillante in Questo pazzo, pazzo mondo di Stanley Kramer (1963) e La grande corsa di Blake Edwards (1965), alternando anche ruoli drammatici come ne Lo sbarco di Anzio di Duilio Coletti 1968. E poi, ancora commedia: Una moglie a fianco di Gena Rowlands del 1974, Quando passi da queste parti del 1976, Una strana coppia di suoceri, Invito a cena con delitto (1976) fino a comparire in un altro capolavoro drammatico, Il cielo sopra Berlino di Wim Wenders (1987) nel ruolo di se stesso. Nel 2007 fa una breve apparizione nel film Next con Nicolas Cage (2008). Nello stesso anno, purtroppo, gli viene diagnosticato il morbo di alzheimer che scatena una lotta legale per la tutela dell’attore fra la figlia Catherine e la seconda moglie Shera Danese. Ora, Peter Falk è affidato all’affetto dei milioni di fans che lo piangono in tutto il mondo. Angela Calvini L’attore Peter Falk scomparso a 83 anni