sabato 22 dicembre 2012
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​Avrebbe compiuto 86 anni il giorno di Natale. L'autore  e conduttore Febo Conti, un pioniere della televisione italiana, si è spento  domenica scorsa all'ospedale di Desenzano del Garda (Brescia). Era nato a Bresso, vicino Milano, nel 1926. Con trascorsi da attore comico (interpretò Ridolini a teatro nel primo dopoguerra) e da rumorista alla radio, diventò popolare per aver curato e condotto in Rai, dal 1961 al 1972, Chissà chi lo sa? programma a quiz del sabato pomeriggio nel quale gareggiavano studenti delle scuole italiane. Famoso il motto con il quale apriva la trasmissione: «Squillino le trombe, entrino le squadre...». Fu una rivoluzione: il tubo catodico favoriva per la prima volta la conoscenza e l'aggregazione delle realtà giovanili cominciando a diffondere una cultura popolare. Furono più di 20.000 le domande dei presidi che chiedevano di far partecipare al programma una classe del loro istituto. Ma Conti aveva inventato già, nel 1954, il primo show della Rai dedicato agli adolescenti, si intitolava Il circolo dei castori. In seguito, il presentatore curò la rubrica Passatempo, dove lui stesso creava oggetti con carta, turaccioli e altro materiale povero: da questa esperienza nacque Il manuale delle giovani marmotte, che Febo Conti scrisse per Topolino e la Disney.  Col passare degli anni il suo rapporto con la Rai si deteriorò e decise di passare alla Tv Svizzera Italiana per la quale condusse, per 42 anni, La costa dei barbari. Febo Conti aveva un cuore grande, una fede profonda e una passione per il destino dei più piccoli. «Tutto iniziò tanti anni fa per un mio voto a Sant'Antonio da Padova - raccontò in un'intervista ad "Avvenire" - nel novembre del 2001 , avevo promesso di dare al pane dei poveri il 10% degli incassi dei miei spettacoli: cominciai a esibirmi anche negli oratori, nei sanatori, nei ricoveri per anziani, nelle scuole di Milano per i bambini handicappati». È noto anche il suo impegno a favore dei niños de rua: nel 1985 il figlio andò in Brasile e gli fece scoprire questa drammatica realtà. Quando non faceva televisione si dilettava in piccoli lavori di arte orafa. Fu tra i fondatori di Gardaland.
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