Poche ore prima dell'arrivo di Papa Francesco in Uganda, seconda tappa dopo il Kenya della sua missione pastorale in Africa, il Parlamento di Kampala ha "approvato all'unanimità" un controverso disegno di legge che conferisce al governo poteri speciali senza precedenti sulla società civile. L'annuncio di Ruth Nankabirwa, la capogruppo del Movimento di Resistenza Nazionale che fa capo al presidente Yoweri Museveni, è stato accolto con dure critiche dai movimenti no-profit e da altri gruppi indipendenti.
Secondo questi ultimi il provvedimento, che prevede multe e pene detentive fino a otto anni, consentirà al regime di mettere al bando le organizzazoni non governative (Ong) sgradite, di arrestarne i membri e, più in generale, di "strangolare" il dissenso "colpendo al cuore le forme di autonomia civica".
La preoccupazione serpeggia in tutte le associazioni, che in questo Paese soo attive in molteplici campi: sociali, economici, assistenziali, dei diritti umani, ambientali... Per le autorità si tratta invece di regole destinate a "rafforzare" gli operatori, creando per loro un "contesto migliore" attraverso l'eliminazione di "metodi di lavoro sovversivi" che, in quanto tali, "minano responsabilità e trasparenza" e "ledono la dignità del popolo ugandese".