Dodici bambini siriani, tra cui
neonati, sono morti per freddo e stenti nell'ultimo mese e mezzo nei
campi profughi improvvisati nell'est del Libano. La denuncia è
apparsa giovedì sui media di Beirut, che citano fonti mediche delle
cliniche da campo allestite nella valle orientale della Bekaa a
ridosso del confine con la Siria.Secondo un'inchiesta
pubblicata dal giornale
al Akhbar, quattro minori tra cui
un neonato sono morti nell'ultima settimana nell'area di Aarsal.Citato da
al Akhbar, il dottor
Qassem az Zayn responsabile della commissione sanitaria incaricata di gestire gli ospedali da campo della zona frontaliera
di Aarsal, afferma che nell'ultima settimana sono stati quattro
i casi di decessi di bambini nelle cliniche sparse tra la
cittadina e l'altopiano confinante con la Siria.
Dall'inizio di dicembre sono ben nove i minori morti.La
maggior parte dei decessi è dovuta a banali complicazioni di
polmoniti dovute al freddo, ma si sono registrati anche casi di
morti per problemi epatici e mancata di assistenza durante il
parto di donne rifugiate nei campi improvvisati.
Sin dallo scoppio delle violenze in Siria nel 2011, le
autorità libanesi si sono rifiutate di allestire campi profughi
regolari sul territorio del Paese.
Attualmente, secondo dati dell'Onu, sono quasi un milione e
duecentomila i profughi siriani registrati in Libano.Ma le
autorità di Beirut parlano di oltre un milione e mezzo di
"ospiti siriani", più di un quarto della popolazione totale
libanese.
La regione di Aarsal, a maggioranza sunnita, è da mesi
teatro di un conflitto armato tra miliziani sciiti libanesi di
Hezbollah, alleati del regime di Damasco e sostenuti in Libano
dalle forze governative di Beirut, e insorti delle opposizioni
siriane e miliziani qaedisti arroccati sull'altopiano al confine
tra i due Paesi.