Un “fiumeinpiena” come lo slogan che li ha mossi. Il fuoco più grande della “Terra dei fuochi”. E mamme spesso col sorriso sul volto e il dolore nel cuore per chi non c’è più.
«Siamo qui perché abbiamo un gran dolore che nel tempo si è trasformato in amore – spiega Anna, che ha perso di tumore il suo piccolo Riccardo quattro anni fa, proprio domani -. E adesso s’è trasformato anche in speranza, quella che i miei figli un giorno possano mangiare e bere senza alcuna paura».
Un fiume colorato. Gli slogan come «chi non salta camorrista è» e «Io non ci sto» e ancora «hai coraggio di far finta di niente?». Non c’è rabbia cieca, c’è soprattutto sdegno: «Bonificate le vostre coscienze», dice questa gente. Che è «stanca di morire». Che vuole far tuonare la propria diginità. Perché, com’è scritto su uno striscione, «Nun te fa fa’ (cchiu’) fess: senz ‘a terra simm nient!».
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