Il Papa che sceglie Panama come sede della prossima Gmg, fra tre anni, offre insieme un'indicazione geopolitica e spirituale. Un evento che ha ormai superato le dimensioni di un'Olimpiade per partecipanti e nodi organizzativi viene affidato a uno dei Paesi più piccoli dell'intera America, mostrando così che la Chiesa non guarda al potere o al prestigio ma va a proporre l'incontro con Cristo là dove Egli stesso ha scelto di incarnarsi: in una periferia geografica del mondo. La grande finanza dei paradisi fiscali e delle potenze occulte che ha fatto di Panama una delle sue capitali non fa che avvalorare il senso simbolico di questa scelta: il denaro che affluisce nel sistema bancario del Paese infatti riconduce alle logiche e ai palazzi della finanza globale mentre il Paese, la gente, di fatto ne sono solo lambiti. Ma c'è anche una possibile lettura spirituale in questo ritorno nel continente americano, ed è proprio nella sottolineatura del valore di ciò che è piccolo e quasi insignificante per scoprirne il valore e la capacità di incoraggiare un cambiamento nella vita. L'evidente simbolismo di Cracovia, città dell'iniziatore delle Gmg e "capitale" della Divina Misericordia nell'Anno Santo che le è dedicato, cede il passo a un luogo al quale tutti sin d'ora sono chiamati (e autorizzati) ad attribuire un senso tutto proprio: il nuovo mondo, i popoli indios, le migrazioni nella cerniera tra sud e nord delle Americhe... La chiave più suggestiva, pochi minuti dopo l'annuncio del Papa, è forse però quella suggerita dagli stessi panamegni accorsi in gran numero a Cracovia e durante la Messa del Papa a Campus Misericordiae non a caso ammessi in primissima fila: un messaggio di speranza affidato a un Paese giovane con una Chiesa vitale e una missione di cucitura tra mondi sempre più lontani. Tre anni per arrivare a Panama, partendo dalla magnifica edizione di Cracovia. Ma la Gmg intanto mostra di sapersi rinnovare a ogni pagina voltata.