martedì 18 febbraio 2014
​Il XV Forum nazionale: ogni anno le donazioni complessive si aggirano sui 500 milioni di euro. Anche i migranti parte attiva.
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Sono oltre 1,5 milioni gli italiani che sostengono a distanza bambini, famiglie e comunità che vivono in situazioni di povertà in diverse parti del mondo. Ogni anno le donazioni complessive si aggirano sui 500 milioni di euro. È un impegno portato avanti da volontari, scuole, cittadini solidali e anche dagli stessi migranti. Per discutere del ruolo del sostegno a distanza (Sad) "per un nuovo stato sociale e un nuovo welfare", ForumSad ed ElSad, con il sostegno di Fondazione con il Sud, organizzano a Roma, il 21 e il 22 febbraio, il XV Forum nazionale del Sostegno a distanza. L'evento è stato presentato oggi alla Camera. "In una situazione di crisi - ha affermato il presidente di ForumSad, Vincenzo Curatola - c'è spazio per il sostegno a distanza. Ci attiveremo per dare un contributo assieme al Ministero del Welfare". Durante la due giorni, è stato spiegato, si discuterà delle "due nuove modalità di Sad che si vanno sviluppando: il sostegno a persone impoverite o vulnerabili in Italia (immigrati, minori stranieri non accompagnati, donne vittime di violenza) e il coinvolgimento dei migranti nei progetti solidali verso i Paesi da cui provengono". Quest'ultima iniziativa, ha riferito Curatola, è stata sperimentata in Basilicata, Campania e Sardegna, dando vita a "una decida di progetti" in cui gli immigrati sono il tramite per il Sad nel loro paese d'origine. "La solidarietà e il mettersi in rete non sono una prerogativa dei territori ricchi, ma al contrario la coesione sociale e l'inclusione sono una premessa dello sviluppo", ha osservato il presidente della Fondazione con il Sud, Carlo Borgomeo. Attraverso il XV Forum, ha concluso Curatola, si "vuole anche lanciare una sfida", cioè "avviare un programma per realizzare una rete europea per il Sad. Il modello è quello italiano fondato sul 'fare retè e sulle regole di trasparenza".
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