Sono oltre 1,5 milioni gli italiani
che sostengono a distanza bambini, famiglie e comunità che
vivono in situazioni di povertà in diverse parti del mondo. Ogni
anno le donazioni complessive si aggirano sui 500 milioni di
euro. È un impegno portato avanti da volontari, scuole,
cittadini solidali e anche dagli stessi migranti. Per discutere
del ruolo del sostegno a distanza (Sad) "per un nuovo stato
sociale e un nuovo welfare", ForumSad ed ElSad, con il sostegno
di Fondazione con il Sud, organizzano a Roma, il 21 e il 22
febbraio, il XV Forum nazionale del Sostegno a distanza.
L'evento è stato presentato oggi alla Camera. "In una
situazione di crisi - ha affermato il presidente di ForumSad,
Vincenzo Curatola - c'è spazio per il sostegno a distanza. Ci
attiveremo per dare un contributo assieme al Ministero del
Welfare". Durante la due giorni, è stato spiegato, si discuterà
delle "due nuove modalità di Sad che si vanno sviluppando: il
sostegno a persone impoverite o vulnerabili in Italia
(immigrati, minori stranieri non accompagnati, donne vittime di
violenza) e il coinvolgimento dei migranti nei progetti solidali
verso i Paesi da cui provengono". Quest'ultima iniziativa, ha
riferito Curatola, è stata sperimentata in Basilicata, Campania
e Sardegna, dando vita a "una decida di progetti" in cui gli
immigrati sono il tramite per il Sad nel loro paese d'origine.
"La solidarietà e il mettersi in rete non sono una prerogativa
dei territori ricchi, ma al contrario la coesione sociale e
l'inclusione sono una premessa dello sviluppo", ha osservato il
presidente della Fondazione con il Sud, Carlo Borgomeo.
Attraverso il XV Forum, ha concluso Curatola, si "vuole
anche lanciare una sfida", cioè "avviare un programma per
realizzare una rete europea per il Sad. Il modello è quello
italiano fondato sul 'fare retè e sulle regole di
trasparenza".