"Sua Maestà il re dei Belgio, la vita va
sempre valorizzata, anche nel caso dei disabili. Le chiedo di non
firmare la legge sull'eutanasia infantile". È questo il testo
della
petizione lanciata da Citizen.go. Sono già 148.845 le
firme raccolte e l'obiettivo per poterla presentare è 200 mila.
"Giovedì 13 febbraio 2014 - si legge sul sito - il parlamento
belga ha approvato una spaventosa legge sull'eutanasia infantile:
ai medici sarà possibile uccidere bambini sotto i 18 anni in
caso di malattia terminale o estrema sofferenza. La legge prevede
che la decisione di uccidere il bambino sia presa dai genitori e
dai medici curanti. Inoltre, si dispone che il piccolo paziente
sia consapevole della situazione e sappia cosa significa
sottoporsi all'eutanasia. Non si può nemmeno immaginare come si
senta un bambino che vede i propri genitori disperati a causa
della propria sofferenza incurabile. Questa legge rappresenta un
caso unico, ma potrebbe costituire un caso esemplare per altri
Paesi in Europa per una maggior legalizzazione di questa
abominevole pratica; tanto più che in Olanda e Belgio si hanno
addirittura casi di impiego non regolamentato e superficiale
dell'eutanasia. Un gruppo di pediatri belgi ha scritto una
lettera pubblica, affermando l'inutilità di questa legge, dato
che le cure palliative sono perfettamente in grado di liberare
il bambino dal dolore, sia in ospedale che a casa. Molti membri
dell'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa provenienti da
tutti i gruppi parlamentari, tra cui vari italiani, hanno firmato
una dichiarazione scritta, affermando che questa legge tradisce
i bambini più vulnerabili del Belgio e che promuove la
convinzione inaccettabile secondo cui esistono vite indegne di
essere vissute, mettendo a rischio le stesse basi della vita
socialè".
"Dopo l'approvazione da parte del parlamento belga, ora spetta al
re Filippo firmare questa legge. Secondo la prassi, il re ha la
possibilità di rifiutarsi di firmare, anche se si tratta di una
possibilità molto remota e che produrrebbe accesi dibattiti.
Ciò nonostante, il re Filippo (come suo zio Baldovino, che nel
1990 si rifiutò di firmare la legge che liberalizzava l'aborto)
ha la possibilità di agire coraggiosamente in nome della pari
dignità di ogni singolo essere umano".