La rissa tra opposti estremismi alza il polverone sul libro di Melania Mazzucco letto al liceo Giulio Cesare di Roma. E nello scambio di insulti – gli striscioni omofobi di Forza nuova, le reazioni di associazioni studentesche e di sinistra contro «oscurantismi, roghi di libri e gerarchie vaticane » – rischia di sparire lo scandalo di un romanzo - con descrizioni esplicite di rapporti sessuali tra gay - imposto a minorenni, come denunciato da due associazioni. La preside della scuola difende la scelta: «Un romanzo adatto all’età degli alunni». «Diffondere materiale porno – sostiene invece il Moige – è inammissibile e viola il patto di corresponsabilità tra genitori e scuola». Micaela Ricciardi, preside del liceo classico, sostiene la scelta di far leggere in due quinte ginnasio, a ragazzi tra i 14 e i 15 anni, il romanzo 'Sei come sei', storia di due gay che hanno una figlia da un utero affittato all’estero, che contiene anche descrizioni sessuali dettagliate. «Non c’entra nulla l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar)», dichiara all’Ansa la preside. «Parlarne serve a ridurre i rischi di omofobia e violenza tra i ragazzi. È educazione ». Sul romanzo è stata chiesta «una prova scritta». Nel tema ci sarebbe anche la frase attribuita a papa Francesco: «Chi sono io per giudicare un gay». Versione riveduta e corretta di quanto dichiarato il 30 luglio: «Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, ma chi sono io per giudicarla?». Impossibile sapere di più dalla preside, né di persona né per telefono: per
Avvenire è stata «impegnatissima» per tutto il giorno. La scelta del libro, fatta senza consultare le famiglie, ha creato sconcerto. E la denuncia dell’associazione Giuristi per la vita e Pro Vita Onlus per due professori di lettere che ipotizza i reati di pubblicazioni oscene e corruzione di minori. Per Maria Rita Munizzi del Moige «sui temi sensibili come sesso e affettività vanno condivisi approcci e metodi, e solo su esplicito consenso». Il vice presidente dell’Associazione nazionale presidi Mario Rusconi invita i docenti «a essere molto cauti sulla sfera dell’educazione morale data dalle famiglie. Prima di fare scelte del genere bisognerebbe parlarne con i genitori». La scrittrice Melania Mazzucco definisce «del tutto pretestuosa l’accusa di oscenità, il romanzo parla solo di famiglia e d’amore». Ieri mattina poi è scattata la strumentalizzazione di Forza Nuova e Rotta di collisione: le organizzazioni di estrema destra hanno manifestato davanti al liceo con fumogeni gialli, croci celtiche e striscioni deliranti: «Maschi selvatici, non checche isteriche». La provocazione perfetta per dare il 'La' al coro filo-gay. «Chi voleva proibire un libro contro l’omofobia è uscito sconfitto», attacca il presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti. Il sindaco di Roma Ignazio Marino dice no alle «frasi omofobe», ma anche che «si deve insistere sulla diffusione di una cultura, a partire dalla scuola, che riconosca la parità di diritti di tutti». Gli studenti di sinistra dell’Uds mettono nello stesso 'girone degli omofobi' «i gruppi neonazisti», «i vertici della Chiesa cattolica» e il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, rea di avere «vietato la diffusione degli opuscoli dell’Unar 'Educare alla diversità'». In linea anche la Federazione degli studenti: «L’omofobia oscura il cervello di molti, a causa di divergenze di natura religiosa e ideologica».