Ansa
Non rassegnarsi, lavorare contro lo scarto, promuovere la maternità. Lo afferma Marina Casini, presidente del Movimento per la Vita, in una dichiarazione diffusa a 46 anni dalla legge sull’aborto. «Il 22 maggio 1978 – afferma – è stata approvata la legge 194. 46 anni fa. In nome della legge è stata volontariamente impedita la nascita di 6 milioni di bambini in 40 anni. Oggi quella moltitudine è di gran lunga aumentata. Se da un lato si continua a dire che la “legge non si tocca” ma va solo “applicata”, dall’altro non si può ignorare la responsabilità della 194 nella diffusione della cultura dello scarto. Non vi è infatti dissociazione tra gli effetti pratici della legge e le ambiguità in essa contenute anche nelle parti considerate “buone”. Quanti conoscono davvero questa legge nella sua realtà effettuale al di là delle parole in essa contenute? Non è questo il tempo di contestare frontalmente una legge che sappiamo ingiusta, ma di proseguire una grande opera culturale che faccia sempre di più emergere la verità: chi vive e cresce nel grembo della mamma è “uno di noi”. Vogliamo che le parole della legge 194 che in qualche modo alludono a una preferenza per la nascita vengano prese in considerazione e attuate senza ambiguità, perché ci stanno a cuore le mamme e i bambini e per questo non vogliamo che tutto ciò che può aiutare su questa strada vada perduto. Ma questo non significa che la legge non debba essere conosciuta nella sua genesi storica, nelle sue ambiguità, nei suoi aspetti di iniquità. Anche questa è un'operazione culturale che fa crescere la consapevolezza di quanto sia importante non rassegnarsi e non fare prevalere l'assuefazione. Vogliamo che davvero questa ricorrenza sia nuovo slancio a uno straordinario ed entusiasmante impegno di promozione della maternità, della vita di ogni uomo. Una promozione umana, sociale e civile».