La relazione del giudice costituzionale Giuseppe Tesauro ha aperto questa mattina l’udienza della Corte Costituzionale sulle questioni di legittimità sollevate dai tribunali di Catania, Firenze e Milano sul divieto di fecondazione eterologa (cioè con gameti di persone estranee alla coppia) contenuto all’articolo 4, terzo comma, della legge 40.I ricorrenti – associazioni legate ai radicali, non nuove a iniziative giudiziarie per svuotare una legge approvata dal Parlamento e confermata da un referendum – argomentano che il divieto colliderebbe con gli articoli 2, 3, 29, 31, 32 e 117 della Costituzione. A difendere la legge, che su questo punto era già stata oggetto di identici ricorsi nel 2012, respinti perché nel frattempo si era pronunciata la Corte europea dei diritti dell’uomo a favore dell’autonomia degli Stati nel legiferare come ritengono più opportuno, l’avvocato dello Stato Gabriella Palmieri. Tesauro era stato relatore anche nell’udienza di due anni fa.
Gabriella Palmieri ha fatto notare che su un tema cruciale come il divieto di eterologa "bisogna restituire il ruolo centrale al legislatore" e che se oggi la Corte costituzionale si pronunciasse per l'abrogazione di tale divieto, si verrebbe a creare un pesante vuoto normativo". La scienza registra un progresso più rapido rispetto al diritto, ha detto ancora l'avvocato dello Stato, "ma bisogna superare la bioetica dei tribunali", secondo la quale il diritto si afferma con una sequenza di sentenze e pronunce. Tanto più che sulla eterologa non esiste "un chiaro consenso condiviso"
I legali delle coppie che si sono rivolte ai giudici, nell'udienza della Corte Costituzionale hanno ribadito la loro posizione: Marilisa D'Amico ha definito il divieto di eterologa "ingiusto e discriminatorio" e con Maria Paola Costantini hanno negato che possa sopravvenire un vuoto normativo, in quanto basterebbe che la Consulta "nello stabilire l'illegittimità del divieto di eterologa, faccia salvi esplicitamente i soggetti di cui all'articolo 5 della legge 40", i soggetti cioè che possono accedere alla fecondazione assistita. La Costantini ha portato i dati del cosiddetto "turismo procreativo": il 63% delle coppie che in Spagna ricorrono all'eterologaè italiana, con pericoli di truffe e raggiri.
La sentenza della Corte Costituzionale è attesa per mercoledì mattina.