"Le motivazioni della sentenza della Consulta sulla fecondazione eterologa non rispondono a tutti i dubbi che l’abolizione del divieto pone". E' il commento di
Eugenia Roccella, deputato Ncd ed ex sottosegretario alla Salute: anzitutto "quelli sulle garanzie per le coppie che vi accederanno. Provo a porre qualche domanda: sarà possibile la donazione di gameti tra consanguinei, per esempio tra sorelle o tra madre e figlia? Se vale l’accostamento con l’adozione, non è logico che il figlio avuto con l’eterologa abbia diritto a conoscere le proprie origini, come quello adottato? E non è necessario recepire le direttive europee su sicurezza e tracciabilità anche riguardo all’eterologa (come è stato già fatto per l’omologa) rendendo inevitabile un passaggio parlamentare? Sempre seguendo il parallelismo con l’adozione, non sarà indispensabile vietare la possibilità delle coppie di selezionare i donatori in base “alla razza”, come è già stato affermato in un vademecum prodotto da importanti operatori del settore? Le domande sono molte, le risposte poco chiare. La fretta di chi ha interessi economici in gioco è comprensibile, ma il Parlamento ha la responsabilità e il dovere di fornire un quadro certo di regole in cui le nuove tecniche dovranno collocarsi, garantendo in primo luogo la salute degli italiani".