venerdì 24 maggio 2024
Si rinnova la devozione secolare della settimana dopo Pentecoste alla Vergine che stende il manto sulle genti della valle. Le voci dello storico Gian Mario Gregori e del parroco don Roberto Collarini
La venerata statua seicentesca della Madonna Incoronata, patrona di Varallo Sesia

La venerata statua seicentesca della Madonna Incoronata, patrona di Varallo Sesia - .

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Le comunità della Valsesia, in provincia di Vercelli e diocesi di Novara, nell’ultima settimana del mese di maggio per antica tradizione convergono verso il centro della valle, Varallo Sesia, centro splendido per arte e natura, e pregano la patrona di queste terre, la Madonna Incoronata, patrona della città. Un culto che si perpetua sin dai primi anni del 1600, da quando gli abitanti, dopo aver pregato la Vergine, vennero preservati dal flagello della peste.

La cappella che custodisce la statua della Madonna di legno dorato e dipinto, opera attribuita a Bartolomeo Ravelli di Varallo, con il manto in seta ricamato, creazione del milanese Luigi Martini, è all’interno della navata destra della Collegiata di San Gaudenzio, la chiesa parrocchiale di Varallo, nel cuore della città. Da secoli la settimana dopo la domenica di Pentecoste attorno alla Vergine si susseguono momenti di preghiera, celebrazioni liturgiche, processioni che vedono presenti con i fedeli l’intera Varallo e i centri della Valsesia.

La Collegiata di Varallo con la statua dell'Immacolata, a destra, esposta alla venerazione dei fedeli

La Collegiata di Varallo con la statua dell'Immacolata, a destra, esposta alla venerazione dei fedeli - .

La storia racconta che fu un frate francescano, fra Benedetto da Milano, che viveva presso il convento del Sacro Monte di Varallo Sesia, a implorare l’intervento della Madonna per salvaguardare le popolazioni dal contagio della peste. Nel 1631 l’allora parroco di Varallo, don Giovanni Battista Regaldi, volle che anche nella Collegiata si perpetuasse il ricordo della miracolosa immunità dal contagio commissionando una statua rappresentante l’Immacolata. Nel 1633 papa Urbano VIII autorizzava la solenne incoronazione, celebrata il lunedì successivo alla Pentecoste. Un evento straordinario – come raccontano le cronache del tempo –, con una grandiosa processione che vide la presenza di fedeli provenienti dal Vercellese, dal Novarese, dai laghi d’Orta e Maggiore. Dopo questo rito per tutti la Madonna diventò “l’Incoronata”.

La processione dei bambini di Varallo Sesia, ciascuno con un fiore, dietro all'Immacolata

La processione dei bambini di Varallo Sesia, ciascuno con un fiore, dietro all'Immacolata - .

Negli anni, sotto la protezione dell’Incoronata è sorta anche una confraternita. «La cura dell’altare, della cappella – aggiunge lo storico locale Gian Mario Gregori – è affidata a una priora che viene eletta ogni due anni. Spetta lei l’attenzione sensibile e operosa ad arredi sacri, paramenti, a tener viva la “luce” della cappella. Una custodia simbolica, umile e concreta della memoria cristiana di un popolo». È il parroco don Roberto Collarini a soffermarsi sulla devozione che ancora oggi porta migliaia di pellegrini in preghiera davanti alla statua della Vergine. Lunedì 20 maggio, il giorno dopo Pentecoste, presenti le massime autorità locali, alle 10.30 a presiedere la Messa del “miracolo” è stato il vescovo di Ivrea monsignor Edoardo Cerrato. Alle 15 la processione per le strade di Varallo con la statua della Madonna e la partecipazione di don Maurizio Gagliardini, della diocesi di Novara, grande animatore dell’Associazione difendere la vita con Maria, che ha festeggiato il 50° di ordinazione sacerdotale. Martedì 22 la solenne celebrazione per le priore vive e defunte. Nel giorno di santa Rita la benedizione delle rose e il 23 la commovente processione con i bambini e i ragazzi delle scuole materne e primarie che hanno portato un fiore per l’Incoronata.

Sabato 25 alle 21 concerto con la banda “Città di Varallo”. Domenica 26 maggio alle 18 la statua lignea

dell’Incoronata viene riposta nella sua cappella. Per don Collarini «è meraviglioso vivere giornate così intense, scoprire la fede che nella Incoronata accomuna migliaia di persone».

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