mercoledì 12 gennaio 2022
La testimonianza dei giovani che durante il periodo natalizio si sono dati da fare per garantire il servizio offerto dal Refettorio ambrosiano nel quartiere di Greco
Milano, i giovani volontari che hanno lavorato al Refettorio ambrosiano durante il periodo natalizio

Milano, i giovani volontari che hanno lavorato al Refettorio ambrosiano durante il periodo natalizio

COMMENTA E CONDIVIDI

Una carriera come consulente per i contratti internazionali. O un impiego in Camera di commercio. Sono obiettivi lavorativi ambiziosi ma per raggiungerli Giulia Colicchio, studentessa di Relazioni internazionali presso l’Università degli Studi di Milano, non disdegna di indossare guanti e grembiule.

Il giorno dell’Epifania la ventitreenne si è presentata al Refettorio ambrosiano per servire la cena a una settantina di persone tra quelle che quotidianamente frequentano la mensa realizzata nel quartiere milanese di Greco grazie alla collaborazione tra Caritas, diocesi, designer e chef stellati. «Il volontariato - dice Giulia, spiegando la sua scelta - ha sempre avuto un posto importante nella mia vita. Faccio l’educatrice all'oratorio di Cologno Monzese, dove vivo, e quest’estate ho partecipato a un Cantiere della solidarietà in Puglia. Non è la prima volta che mi rimbocco le maniche per gli altri eppure quello che facevo non mi bastava. Volevo continuare a dare una mano sul territorio e nello stesso tempo uscire un po’ dalla mia realtà di provincia e provare a fare qualcosa di più grande ».

Così Giulia ha risposto all'appello di Caritas ambrosiana che in occasione di alcune giornate di festa ha chiesto l’aiuto a venti giovani per garantire il servizio al Refettorio e contemporaneamente far conoscere la realtà a nuovi volontari. I ragazzi hanno ascoltato la storia, la missione e la logistica del Refettorio; poi si sono divisi in due gruppi, ciascuno dei quali ha aiutato a mettere in tavola la cena rispettivamente dell’Immacolata e del 6 gennaio. Tra loro c’erano studenti e lavoratori che, messa da parte la propria vita per qualche ora, si sono occupati di apparecchiare, impiattare, sparecchiare, lavare i piatti e sanificare i tavoli.

«Pur impegnata nel volontariato - sintetizza Giulia - non avevo mai dato un contributo a una mensa per i bisognosi. Sono rimasta molto colpita dal Refettorio, soprattutto dall'organizzazione minuziosa e dalla dedizione dei volontari. Perciò non vorrei che il servizio al Refettorio restasse per me una buona azione del tempo di Natale; mi piacerebbe farlo diventare un’esperienza fissa alla quale dare il mio aiuto di settimana in settimana».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: