Don Alberto Ravagnani durante uno dei suoi incontri con i giovani - Foto Siciliani
Il 9 dicembre dalle 19.30 torna “IncenDio Milano”, il progetto che nasce dalla collaborazione tra Pastorale giovanile diocesana e Fraternità, l’esperienza giovanile nata su ispirazione di don Alberto Ravagnani. L’evento, che si svolge nella basilica di Santa Maria della Passione (via Bellini 2), è organizzato da LabOratorium e Fondazione Oratori Milanesi (Fom) in collaborazione con il Museo diocesano, l’Unione cattolica imprenditori e dirigenti (Ucid) di Milano, Vivi5Square e il contributo di Regione Lombardia e Generazione Lombardia. Si comincia con l’adorazione eucaristica per proseguire con la cena libera e, raggiunto il Teatro San Babila (corso Venezia 2), dare vita a IncenDio Talk, un dialogo dal vivo per aiutare ragazzi e giovani – cui è rivolta la proposta – di riflettere su alcuni grandi temi aperti da storie condivise dagli ospiti della serata. Tra loro, Benjamin Mascolo, già cantante del duo Benji e Fede, e Paolo de Nadai, fondatore di Scuola Zoo. L’evento è gratuito ma occorre prenotare il proprio posto sul sito www.fraternita.live/incendio
Don Alberto Ravagnani ha firmato recentemente il suo secondo romanzo: con “Dopo la festa” (Rizzoli, 346 pagine, 18 euro) il giovane sacerdote ambrosiano popolarissimo su YouTube e Instagram consegna una storia per ragazzi – e non solo – che rappresenta una tipica situazione milanese: giovani che arrivano da ogni parte d’Italia in città con il sogno di mettere a frutto il loro talento ma che vanno incontro a esperienze complesse che mettono alla prova la loro consistenza umana. Uscirne più forti e veri – è questo il messaggio positivo di don Alberto – dipende dalle amicizie che si sanno intessere e dall’autenticità dei legami di cui si è capaci, controcorrente rispetto al clima di una metropoli che seduce chi la abita invitando ad anteporre il proprio interesse a qualsiasi valore.
Per mano a Ravagnani, e dentro una storia che diverte e commuove resa in una lingua giovanile viva e credibile, si avanza alla scoperta di ciò che solo garantisce di non perdersi o buttarsi via: la nostra umanità. Senza essere affatto un romanzo “religioso”, questa nuova opera di don Alberto indica con discrezione ma grande forza narrativa la direzione che può portare ad aprirsi a una ricerca più grande.