Alle 19 di venerdì scorso, dalla pagina Facebook del quotidiano online "Targatocn.it" ( bit.ly/2LMpRNR ), è stata diffusa la prima puntata di "La m@il del don". Si tratta di una rubrica tenuta dal multi-parroco di Verzuolo e Costigliole (diocesi di Saluzzo, provincia di Cuneo), il quarantenne don Marco Gallo; me la segnala come interessante, taggandomi in un commento sul profilo di don Gallo, il confratello piemontese Luca Peyron. "Targatocn.it" è una testata di informazione locale generalista (fa parte di un gruppo che da Cuneo va diffondendosi in tutto il Piemonte e nelle regioni limitrofe); si deve alla direttrice, Barbara Pasqua, l'idea di affidare uno spazio di dialogo a un prete. Poiché il giornale è online, tale spazio è digitale: i lettori e le lettrici sono invitati a interpellare don Gallo ma a farlo con una email, il che significa in forma privata. La risposta, come è ovvio, è invece pubblica, e arriva con un video settimanale di poco meno di 5 minuti. Interessanti i numeri della prima puntata: più di 13mila visualizzazioni e centinaia tra reazioni e condivisioni, contando anche quelle sul profilo del sacerdote. La realizzazione del video, firmata da Raffaele Massano, è semplice (a cominciare dalla scena, che si svolge nello studio del parroco), ma molto accurata; la chitarra di un musicista pure cuneese, Giorgio Signorile, accompagna con discrezione le immagini e il parlato. Ma più di tutto mi ha colpito un aspetto: quando legge la email scelta, don Gallo sta seduto davanti al suo notebook, ma quando risponde si alza in piedi, e continua a rivolgersi, con lo sguardo e con le parole, alla persona a cui sta rispondendo (in questo caso, un'adolescente inquieta per la impopolarità della preghiera tra i suoi coetanei) anche quando viene inquadrato da una diversa angolatura. Come dire: pur se non siamo a tu per tu ma in pubblico, su un social network, sto parlando proprio con te, perché la tua domanda mi sta a cuore.
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