
Quando a Firenze studiava storia dell’arte, per le attribuzioni dei quadri usava mentalmente associare a ogni pittore un colore. La miopia però era troppo grave e già avanzata, tante sfumature cromatiche le sfuggivano. Vicina ai cinquant’anni – nel frattempo era diventata una guida turistica molto richiesta a Roma – ha dovuto affrontare l’intervento alla cataratta. È stato in quell’occasione che un’oculista molto competente l’ha convinta: approfittarne per cambiare il cristallino di entrambi gli occhi, uno prima, poi l’altro. Una vera metamorfosi la attendeva, la specialista ci ha tenuto a dirle. «Si prepari signora, il mondo le apparirà diverso, molto diverso».
Mai dimenticherà il momento in cui, dopo la prima sostituzione di cristallino, è tornata al lavoro, alla visita che come guida più ama condurre, quella alle Stanze di Raffaello nei Musei Vaticani. Chissà quanti dei turisti partecipanti al gruppo a lei affidato si sono accorti di come a un tratto si è commossa, così tanto emozionata. Ha pianto, tale era lo stupore, la meraviglia, l’incanto. L’azzurro così incredibilmente azzurro, il verde talmente verde. Ogni colore esaltato secondo una gamma di gradazioni a lei sino a quel giorno sconosciute. Il mondo quel giorno è cambiato: sotto i suoi occhi, nei suoi occhi, per i suoi occhi.
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