Siamo giunti alla metà del Sinodo. In aula si susseguono gli interventi sulla terza parte del documento, quella che interroga sulle prospettive, lo stile e gli strumenti che ci aiutano ad essere Chiesa a misura di giovani. Ritornano le impressioni che avevo i primi giorni: il mondo è grande, vario, colorato, e ognuno aggiunge un tassello al mosaico che piano piano si va componendo. Sono giornate intense, dove l'ascolto diventa a tratti ascesi: quando un'intera giornata è dedicata ad ascoltare, bisogna proprio decidere di esserci, di non distrarsi, di non ascoltare con superficialità. Quando sono tentata di distrarmi penso al fatto che ogni persona presente può esprimersi una sola volta durante tutto il Sinodo, e quindi quello che dirà è ciò che le sta più a cuore. Papa Francesco è di esempio, e chi conduce aiuta a creare un clima disteso, anche con aneddoti simpatici che stemperano l'aria, fanno sorridere e ci rendono piacevole persino lo stare seduti per tutto il giorno.
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