Nel 1952 il piccolo Sammy Fabelmans ha solo 6 anni e al cinema non ci vuole andare, ma quando scopre il fascino di raccontare storie coniugando la poesia e l’immaginazione che vede nella madre pianista, e la tecnica di cui gli parla il padre ingegnere, comincia a usare amici e parenti e scopre la magia della settima arte. Anche Steven Spielberg realizza il suo Amarcord e con The Fabelmans firma il film più intimo e personale, colmo di tenerezza, meraviglia e stupore. Mettendo in scena il primo grande strappo della sua vita, il divorzio dei genitori, il regista scrive una lettera d’amore al cinema e alla famiglia, per celebrare le passioni che lo hanno spinto dietro alla macchina da presa, le persone che hanno accompagnato i suoi primi passi, la potenza di un’arte che ci consente di scoprire quello che non sapevamo neanche di aver visto, come accade in una delle scene più folgoranti del film. Da non perdere.
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