«Se succede al legno verde, chissà che sarà di quello secco?» Interrogativo drammatico, nel Vangelo, che viene in mente di fronte a certe idee esibite da cervelli “verdissimi”, esemplari di lucidità. “Espresso” in edicola (24/1, p. 9: “Lasciate che i gay adottino bambini”) con sommario per Roberto Saviano su «crescita e libertà»: «Il no della Chiesa sulle adozioni da parte delle coppie omo dovrebbe riguardare solo i cattolici. E invece condiziona le leggi e le istituzioni dei Paesi laici. Questo è profondamente ingiusto. Perché i partiti lo accettano?». Poi il chiarimento: «La Chiesa ha il diritto di ricordare a chi segue i suoi principi che lei è contraria (…) Ma non ha alcun diritto di condizionare le leggi e le istituzioni dei Paesi laici. I cattolici possono dire la loro, ma non influenzare e boicottare nuove leggi». Sbalorditivo! Il “cervello” celebrato ha enunciato il suo pensiero: è buono, lui, perché riconosce alla «Chiesa» il diritto di parola, e concede ai «cattolici» che «possono dire la loro», ma non possono «influenzare nuove leggi». Dunque in Parlamento, dove si fanno le leggi, «i cattolici» parlamentari possono parlare, dicendo «la loro», ma poi…? Quando si vota debbono uscire? Non basta: se si tratta di referendum sulle leggi «i cattolici» cittadini possono dire la loro – che bontà! Vero? – ma poi? Non possono votare, perché sono «cattolici» e la Chiesa anche attraverso il loro voto non può – cioè non deve – «influenzare le nuove leggi» e – Dio ce ne scampi! – neppure pensare a riformare le vecchie! E allora? Per questo “legno verde”, lucido esempio di intelligenza laica, «crescita e libertà» esigono questo! Insomma: «A chi crescita e libertà? A noi!». Come ai vecchi tempi, se qualcuno li ricorda, e la modernità – “certa” modernità – diventa nostalgia…Davvero “canaglia”, però!
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