Il Santuario di Loreto è uno dei principali luoghi di culto dedicati alla Madonna e uno tra i più importanti e visitati della Chiesa cattolica, meta di pellegrinaggi dall’inizio del Trecento. Anche Mussolini pensò di sfruttare Loreto quando decise di nazionalizzare la devozione mariana decretando che i pellegrinaggi degli italiani dovevano essere solo nazionali. Il Duce vedeva nella religione uno strumento di controllo delle masse, ma anche un tornaconto economico. Al tema del rapporto tra Chiesa e fascismo, in particolare tra «Culto e regime» con attenzione a La Madonna di Loreto nel Ventennio, è stata dedicata venerdì sera su Rai Storia un’interessante puntata di Storie contemporanee, il programma condotto da Michela Ponzani e Marco Mondini che racconta le ricerche più importanti a cui stanno lavorando oggi gli storici italiani. Punto di partenza il Congresso eucaristico che si svolse a Loreto nel 1930 con la «lettura» della storica Lucia Ceci, poi la nascita dell’Aeronautica militare e la scelta della Madonna Lauretano come patrona e, infine, la spiegazione da parte di padre Giuseppe Santarelli di come le pareti della casa di Maria custodite nel Santuario siano una reliquia biblico-teologica. Tre momenti molto essenziali, poco sfarzo e tanta sostanza, appena 25 minuti (recuperabili su RaiPlay) per far capire come la religione sia stata un terreno di competizione tra Chiesa e fascismo, con il regime che tentò di arruolare la fede e il culto nel suo esperimento totalitario senza mai riuscirci veramente. In estrema sintesi, nel suo disperato tentativo di controllare le masse e manipolare le coscienze - come spiegano i due conduttori di Storie contemporanee -, il fascismo fallì miseramente, perché controllare le coscienze è qualcosa di molto complicato. La libertà di culto equivale alla libertà d’espressione. E questo è un tema ancora oggi molto attuale.
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