Tre morsi. 1) Dal “Fatto Quotidiano” (p. 20): «Caso Moro. Ex Br presentano libro con Grasso e Orlando. L'Associazione vittime: “Offesi”». Vicende vissute. Che si dia parola pubblica ad ex brigatisti rossi che certo hanno sulla coscienza la strage di via Fani e l'uccisione di Aldo Moro, senza che abbiano mai apertamente dissociato la loro situazione attuale da quei delitti, né rivelato quanto certamente sanno, ma è ancora sconosciuto su quei fatti, è grave, e le proteste appaiono sacrosante. 2) Ridicolo invece ieri che Filippo Facci (“Libero” p. 1) nelle sue “Prediche” ironizzi pesantemente su un documento del Papa in tema di immigrazione: «Domenica... undicimila interminabili battute, in cui la soluzione più concreta» proposta contro «chi sfrutta l'immigrazione soprattutto dei minori è “che gli venga appesa al collo una macina da mulino e sia gettato in mare (Mt. 18,6)”». Cita così ironicamente una tremenda parola di Gesù stesso, poi ricorda sfottente una domanda di Stalin sulle «divisioni» di Pio XII, ne aggiunge una sua – «Ma al Papa chi gliele scrive?» e conclude irridente: oggi sarebbe da chiedergli «quanti ne accoglie?». Legga di più e vedrà che sono davvero tanti, in modi del tutto diversi e in tutto il mondo. Ignoranza saccente! 3) Il bello è che, stesso “Libero” (p. 10), pur sotto un titolo indecente – «Il Papa fa lo spot per i migranti» – leggi che la «riconferma della linea del Vaticano, e in prima persona dal Pontefice stesso, sul tema è lineare: l'accoglienza non si discute, è il primo dovere di chi si considera cristiano». Dunque uno che invece che accogliere respinge costruendo muri non può considerarsi cristiano. Francesco lo ha ricordato anche ai confini del Messico, e sapeva a chi e che cosa in quel momento si riferiva. Torno a “Libero”. Firma quest'ultimo pezzo Caterina Maniaci. Lo dica a Facci: che legga, e se ne riparla!
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