
Da 4,2 a 8,1 milioni di menzioni, e da 48,4 a 79,3 milioni di interazioni: sono quasi raddoppiati, tra il 24 febbraio e il 4 marzo, i dati relativi alla presenza della keyword “Papa Francesco” (in italiano, spagnolo, inglese e francese) nelle conversazioni digitali. Come per i dieci giorni precedenti, i conti li ha fatti Domenico Giordano di Arcadia, società che monitora le dinamiche online. #PapaFrancesco, #salud e #noticias compaiono tra gli hashtag più utilizzati, «mentre il “sentiment” positivo si ferma al 46%», a riflettere l’incertezza sulle condizioni di salute del papa, o meglio l’alternarsi, nei comunicati, tra un cauto ottimismo e un esplicito allarme. A questa attenzione dell’ambiente digitale si accompagna, come raccontavo nella scorsa puntata di questa rubrica, l’invito alla preghiera. Anche, purtroppo, nelle forme senz’altro superstiziose di certe «catene» che dai dispositivi digitali hanno tratto nuova linfa. Mi viene segnalato che circola su WhatsApp una sedicente «processione virtuale» del Santissimo Sacramento «per la pace del mondo e la salute di tutti i malati, specialmente per la salute del santo papa», con la raccomandazione di «non fermarla» ma farla circolare. Al testo è abbinata l’immagine di un ostensorio. Consultati in proposito nelle lingue principali, i motori di ricerca trovano, con lo stesso ricatto spirituale volto a non interrompere la catena di condivisioni, «processioni virtuali» anche nel 2024 (bit.ly/43ont5l), ma legate alla devozione del Sacro Cuore.
Una «cocreazione» digitale
La dimensione devozionale, non compromessa con forme apotropaiche, è compresente insieme all’ispirazione artistica e a un intento commerciale nei lavori di Jessica Huber, statunitense, «moglie, madre» e «artista multimediale» sotto il marchio “Sanctified Souls”. Se fossimo nel Novecento direi che disegna e vende santini. Siccome siamo nel 2025 dirò, usando le sue parole, che «pratica la co-creazione con mezzi digitali avanzati» utilizzando «opere di pubblico dominio, intelligenza artificiale, Photoshop e fotografia e pittura digitale» (bit.ly/41swojp). La sua promessa punta in alto: «Che tu cerchi conforto, ispirazione o semplicemente una connessione tangibile con il celeste, questa collezione offre un ponte tra il perituro e il divino». Un account Instagram da meno di 9mila follower (bit.ly/43oTVom) fa da capiente galleria, mentre per acquistare i prodotti, dai prezzi ragionevoli, bisogna spostarsi sul sito o su luoghi digitali terzi: vi si trovano stampe e oggettistica varia decorata con il santo preferito ritratto dalla Huber. La peculiarità di questi “quadri” è il contributo che nel realizzarli, elaborando immagini già esistenti, l’autrice ottiene dall’IA oltre che dagli strumenti che già da tempo l’informatica mette a disposizione degli artisti. Ne risultano volti e caratteri estremamente moderni anche quando vengono prestati a santi e martiri dei primi secoli e, talvolta, posture inedite: come nel Gesù che abbraccia Maria Maddalena, dichiaratamente elaborato sul famosissimo “bacio” di Klimt.
In un app tutto sulle Ceneri
Nella settimana delle Ceneri un altro prodotto digitale a pagamento, l’app di preghiera “Hallow”, si è segnalata per la quantità di strumenti offerti al fedele in vista della Quaresima e segnatamente per la giornata del 5 marzo. Si parte da testi pubblicati sul sito e quindi a disposizione di tutti, non solo degli abbonati. Il post “Mercoledì delle Ceneri 2025 – Il primo giorno di Quaresima” (bit.ly/3QSUNtz), di Cate Von Dohlen (studi alla Notre Dame University, lavora per Hallow dal 2020, attualmente è “chief of staff”), offre in poco più di 8mila caratteri, comprese le citazioni bibliche più pertinenti, tutto quello che c’è da sapere su questa giornata: dalle origini della pratica di ricevere le ceneri alla provenienza delle stesse, dalle informazioni sul digiuno all’importanza della preghiera e dell’elemosina, «gli altri due pilastri dell’osservanza della Quaresima». Da qui si accede a un secondo post (bit.ly/3XSVIOX), a firma redazionale, su dove e come ricevere le Ceneri. È in inglese e le indicazioni sono limitate alle parrocchie degli Stati Uniti, ma comprende anche alcune distribuzioni al di fuori della messa, nei centri di trasporto pubblico, negli aeroporti e nelle università. Tra un paragrafo e l’altro dei due post, le offerte di prova gratuita della app. Istintivamente provo una certa perplessità; poi mi ricordo che anche i messalini e gli altri libri di preghiere per i fedeli si dovevano (e si devono tuttora) acquistare… Ma il marketing non era così aggressivo.
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