giovedì 19 gennaio 2012
“Sole24Ore” (15/1), p. 1 del "Domenicale": da oggi a Roma c'è il "Festival delle scienze" dedicato al "tempo". Filosofi, fisici, matematici, antropologi, psicologi, scienziati cognitivi ecc. tutti sul tempo. S. Agostino scrisse che se nessuno ce lo chiede sappiamo benissimo cosa è, se ce lo chiedono non lo sappiamo più. Lì tu leggi in anticipo il titolo provocatorio dell'intervento di Carlo Rovelli: «E se il tempo non esistesse?». Già: da… tempo (!) capita che nuove scoperte «smentiscono le nostre intuizioni». Leggi anche che fa da «viatico» al Festival una definizione di Richard Feynman, «Il tempo è ciò che accade quando non accade niente», e poi che «noi non vediamo il tempo. Vediamo solo oggetti che si muovono». E allora? Ti senti interrogato e ricordi che – indietro nel… tempo (!) – per Aristotele una delle categorie, per lui «modi di essere», è il «quando», e poi per Kant, spinto dalla rivoluzione di Cartesio, il tempo è solo un «modo di conoscere» nostro, con lo spazio «forma a priori» della nostra sensibilità descritta nell'"Estetica trascendentale" della "Ragion Pura". Insomma: ti spiace di non aver… tempo di andare al Festival che promette anche di essere divertente, ma poi personalmente ti consoli con due pensieri. Il primo è la definizione folgorante del tempo data da San Tommaso, che purtroppo non partecipa al Festival: «misura della mutazione delle cose». Il secondo più impegnativo è un dialogo: «Abramo ha visto il mio giorno e ne ha esultato. Ma come? Non hai ancora 40 anni e hai visto Abramo? Ve lo dico solennemente: prima che Abramo fosse Abramo, io sono». È Vangelo di Giovanni (8, 56-58). Qualcosa, e Qualcuno, va anche oltre il tempo.
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