Reggio Calabria come Negombo, dove non esiste nemmeno un cimitero capace di ospitare tanti cadaveri. Al pari dell'importante città dello Sri Lanka, giovedì 25 aprile hanno pregato assieme cristiani, musulmani e buddisti. Per iniziativa dalla comunità cingalese che vive a Reggio, nella chiesa di San Giorgio Martire è stata prima celebrata una Messa in suffragio delle centinaia di vittime del massacro del giorno di Pasqua, costato la vita a 321 persone, cui bisogna aggiungere cinquecento feriti. Dopo la celebrazione eucaristica si è svolto il momento di preghiera ecumenica assieme a esponenti della comunità musulmana e di quella buddista.
A Catanzaro invece sono state accolte in municipio due giovanissime rappresentanti della comunità cingalese e per un giorno la bandiera dello Sri Lanka è stata posta a mezz'asta in segno di lutto accanto agli altri drappi nell'ufficio del sindaco. Ieri durante l'omelia per la festa della Madonna delle Armi, a Cerchiara di Calabria, nel Cosentino, il vescovo di Cassano all'Jonio Francesco Savino ha fatto memoria dei morti di Negombo e dei cristiani perseguitati nel mondo, indicandoli come i martiri del nuovo millennio. Ma citando Tertulliano ha aggiunto: «La Chiesa è perseguitata ma il sangue dei martiri è un sangue fecondo».
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