Sarà digitale l'argilla dei mattoni con i quali verrà costruito, nei pressi di Birmingham (Regno Unito), il «Muro eterno delle preghiere esaudite». Il progetto è stato raccontato in Italia dal "Sir" ( bit.ly/3hZJcoT ) e in area ecclesiale anglofona da "Crux" ( bit.ly/362BWGv ): si tratta di un enorme nastro di Möbius (una superficie scoperta dal matematico di cui porta il nome), alto 51 metri e visibile in un raggio di dieci chilometri. Per metterlo insieme serviranno un milione di mattoni, ciascuno dei quali recherà scritta una preghiera esaudita. L'idea, che attualizza la tradizione degli ex voto, è di Richard Gamble, membro della Chroma Church (una Chiesa evangelicale indipendente di Leicester). Egli ha già ottenuto il consenso delle autorità civili (che contano anche su un ritorno economico) e il supporto di quelle ecclesiali anglicane, battiste e cattoliche, il che conferisce alla singolare iniziativa un profilo ecumenico. Ed eccone le componenti digitali. Dal sito ufficiale ( bit.ly/3cu6pi0 ) è possibile inviare la propria «preghiera esaudita» e in tal modo andare a occupare uno dei mattoni (nonché, volendo, contribuire all'opera con una donazione: servono infatti più di 9 milioni di sterline).
Quando poi il Muro sarà pronto, nel 2022, i visitatori potranno scaricare una app con la quale leggere o ascoltare ciascuna delle «preghiere esaudite» che lo comporranno. Il testo deve essere al massimo di 500 parole (non poche: questa rubrica ne conta 300) e va costruito rispondendo a tre domande: Qual era la situazione? Che cosa è stato chiesto nella preghiera? Come ha risposto Dio? Sul sito si trovano tre esempi: per la forma lunga, per quella media e per quella breve. Finora ne sono arrivate quasi 25mila. Le FAQ informano che si può occupare più di un mattone, che non importa che la testimonianza parli di una guarigione in senso stretto e che si possono aggiungere fino a 5 immagini. Gamble (e il sito ufficiale) riassumono tutto ciò in 4 parole: rendere visibile la speranza.
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