giovedì 31 gennaio 2013
Stampa di strilli: l'acquisto di un calciatore diventa in pagina «un'operazione da 300mila voti alle elezioni». Scarsa stima di tutti: per chi paga gli elettori sono merce, e chi per il pagamento cambia voto stima pochissimo se stesso e l'Italia come tale. Ecco in tema ieri ("Corsera", pp. 1 e 36) il forte allarme di Gian Arturo Ferrari: «Lo sviluppo dell'ignoranza». Altro strillo servito ieri dal "Manifesto" esultante (p. 8): «In Galizia la Chiesa cattolica pagherà l'Imu». L'annuncio sarebbe "storico", per loro da sogno: «La diocesi galiziana di Ourense dovrà versare al Comune di Allariz l'Ibi (l'equivalente della nostra Imu) su quattro terreni edificabili»: «329 euro»! Entusiasmo strano: anche da noi per i «terreni edificabili» – come per tante altre cose – gli enti ecclesiastici pagano l'Imu. E allora? Allora qui da decenni qualcuno dorme spesso, quasi sempre, ma ogni tanto si sveglia un po', non del tutto, mette il sogno (o l'incubo) in pagina e poi si riaddormenta fino alla volta dopo: sempre fuori tempo e fuori luogo. Non solo strilli. Da noi ci sono anche molti silenzi: rumorosissimi. Vedrete per esempio che in tantissime pagine illustri nessuno si accorgerà della grande intervista (ieri "Tutto Scienze" de "La Stampa": pp. I e II: «In laboratorio ora voglio la rivoluzione») di Gabriele Beccaria al notissimo biologo britannico Rupert Sheldrake, con le sue tesi antimaterialiste che contestano «i 10 dogmi» dello scientismo attuale e aprono la via ipotetica a qualcosa di superiore. Luigi Manconi ("Foglio", 29/1, p. 2) non ci crede, ma ha davvero ragione Galli della Loggia: da noi moda corrente è il «pensiero dominante» di corte laicista che su certi temi inventa false accuse, ma poi lamenta di sentirsi «dominato». Da ridere…
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