Dopo aver cantato per un pubblico poco riconoscente al Blu Star Disco, il cinquantenne Alessandro si vede rifiutare da sua madre dei soldi, perde la testa e viene ricoverato in ospedale. Qui incontra Francesca, smarrita, rabbiosa e malinconica come lui, ma con in tasca il biglietto per salire a bordo di una nave e fuggire in Spagna con Antonio, cinque anni appena, il suo bambino sottratto a lei e affidato ai servizi sociali. Fuori dall'ospedale, Alessandro, Francesca e Antonio si mettono in viaggio verso un'ultima occasione. Scritto, diretto e montato dal sardo Bonifacio Angius, Ovunque proteggimi, presentato in questi giorni al Torino Film Festival, racconta l'incontro tra due disperate solitudini, il sogno di un riscatto, il bisogno di una fuga da una società che si è arresa al cinismo, la ricerca di una nuova vita lontana dalle macerie dei propri fallimenti. Accanto ai suoi personaggi, emotivamente vicino al loro dolore e al loro senso di esclusione, il regista mette in scena i sentimenti di due “marginali” che non mollano e che tra drammi e ironia, amarezze e avventura si affidano all'amore come ultima ancora di salvezza. (A. De Lu.)
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