«Natale non è Natale senza regali, si lamentò Jo, sdraiata sulla coperta. È così spiacevole essere poveri, sospirò Meg, guardando il suo vecchio vestito. Non è giusto che alcune bambine possano avere tutto ciò che desiderano e altre non abbiano niente, aggiunse la piccola Amy, tirando su con il naso con aria offesa. Però abbiamo il papà e la mamma, e la compagnia una dell’altra, disse Beth, compiaciuta dal suo angolo...». Rileggere l’incipit di “Piccole donne” può essere utile a chi avesse ancora un dubbio su cosa regalare a Natale. Perché in questi giorni abbiamo tutti l’anima più stropicciata. Con la voglia di dimostrarci più buoni e attenti, soprattutto con chi la bontà non la incontra mai. E con i più anziani, quelli soli. Loro sono così: i più cinici fingono di bastarsi. Ma di solito si crede di non aver bisogno di nessuno finché ci si accorge di non avere più nessuno. Gli anziani soli magari non distinguono le ore sempre uguali una all’altra, ma sanno benissimo quando è festa, il giorno in cui la lontananza è più feroce. E quando non c’è mai nessuno vicino a te, anche il 25 dicembre scritto in rosso sul calendario arriva come una coltellata. Troppo dolorosa per festeggiare. È allora che capisci che a Natale per i regali non bisognerebbe spendere soldi, ma tempo. E che non importa cosa trovi sotto l’albero, ma chi ci trovi intorno.
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