Al di qua e al di là dell'oceano Atlantico i blog dediti al dissenso nei confronti del magistero pontificio non si sono dati, in questi giorni, un attimo di tregua. Mentre ancora si stavano dedicando all'esegesi ostile del documento sulla fratellanza umana co-firmato da papa Francesco ad Abu Dhabi, hanno tenuto alta la pressione sull'incontro del 21-24 febbraio a Roma tra i presidenti delle conferenze episcopali in tema di «Protezione dei minori nella Chiesa» diffondendo, quasi simultaneamente, una dichiarazione del vescovo di Astana monsignor Schneider e una lettera aperta di una neonata «coalizione di media cattolici» anglofoni. Per entrambe l'omosessualità ha un ruolo predominante negli abusi sessuali perpetrati da chierici, e dunque papa Francesco non dovrà che ribadire con forza, nel corso dell'incontro, l'insegnamento che gli atti omosessuali sono immorali.
Ma a far fare davvero gli straordinari a quei blog è stata la violazione, avvenuta in Polonia, degli accordi sulla data di pubblicazione di un «Manifesto della fede» redatto dal cardinale Müller, anticipato perciò dal 10 all'8 febbraio. Su "Avvenire" è già stato presentato e commentato domenica da Mimmo Muolo ( tinyurl.com/y2ju6avv ) e Giuseppe Lorizio ( tinyurl.com/y4sm2ebg ). Il documento non cita esplicitamente papa Francesco e, a dire il vero, per la maggior parte i succitati blog, pur riprendendolo con enfasi, hanno rispettato questa impostazione, lasciando che fossero in questo caso i lettori ad attribuire le responsabilità della «confusione nell'insegnamento della fede» che esso denuncia. Con la significativa eccezione di "LifeSiteNews" ( tinyurl.com/y3476mpu ), che invece l'8 febbraio ha titolato: «Il card. Müller pubblica un manifesto: una semi-correzione del pontificato di papa Francesco», mentre ha presentato con parole un filo più prudenti una propria petizione di appoggio (che per la verità non sta decollando): «In mezzo alla confusione di papa Francesco sostieni il manifesto dottrinale del card. Müller».
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