Note musicali in prigione. Come percorso trattamentale. Domani, giovedì 14 dicembre, sarà inaugurata la sonorizzazione di 357 metri di corridoi che separano gli spazi detentivi da quelli di colloquio e consultazione della sezione femminile di Rebibbia a Roma. Qui si potrà ascoltare musica strumentale tratta dalle audioteche del progetto "Co2 - Controllare l'odio", attivo in 12 carceri italiane, sostenuto dalla Società italiana degli autori ed editori (Siae) e in collaborazione con l'Università di Pavia.
Ciascuna detenuta, spiegano i promotori, creerà una playlist personalizzata, scegliendo i brani che ritengono più adatti per il loro coinvolgimento emotivo. L'audioteca è composta da circa 2mila composizioni orchestrali, colonne sonore, musica classica, pop rock, elettronica e musica etnica. Molti brani sono stati scritti da Franco Mussida, presidente del Cpm Music Institute e tra i fondatori della Premiata Forneria Marconi (Pfm). È lui l'ideatore del progetto e, insieme a Federico Zampaglione dei Tiromancino, giovedì inaugurerà lo spazio. Spiega: «Il cammino musicale produrrà in modo innovativo effetti collaterali: permette alle detenute di creare una culla per i propri pensieri, creata da climi emotivi che riscalderanno un luogo di per sé desolato. Il progetto è nato dal suggerimento del comandante della Polizia Penitenziaria, subito ripreso dalla direttrice di Rebibbia». Si continua infatti a considerare la chiave il simbolo della sicurezza ma, nella realtà, più sono le mandate, più sale la recidiva.
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