
Mario Giacomelli - Il teatro della neve, 1984 cm 30 x 39,5. Cornice del 2017, legno di noce patinato cm 32 x 41,5 x 4. Mia Photo, mostra 24 OpeRE - Courtesy Cecé Casile, Milano
Dalle foto dei pionieri fino alle nuove sfide dell’intelligenza artificiale. Tutto il mondo della fotografia si mette in mostra. Per farsi ammirare e soprattutto per riflettere al tempo della bulimia delle immagini. Per trovare una chiave, una via d’uscita o dimostrare al contrario che ci sono immagini e immagini. Che la fotografia è viva e vera, bisogna solo saper scegliere, selezionare. Che la fotografia d’autore non morirà schiacciata dal logorante ed estraniante scrolling su un display. Il dialogo è aperto. Anzi i “Dialoghi”, come il tema attorno a cui ruota la quattordicesima edizione di Mia Photo Fair, alla fiera italiana dedicata alla fotografia, da giovedì 20 a domenica 23 marzo a Superstudio Più, in via Tortona, a Milano. Dialoghi che si declinano in molteplici interpretazioni e costruiscono uno spazio di riflessione collettiva dove la fotografia diviene strumento per approfondire e rappresentare la realtà in tutte le sue forme, con particolare attenzione al patrimonio fotografico italiano degli anni ’60 e ‘70.
Alla manifestazione - organizzata da Fiere di Parma e diretta per il secondo anno da Francesca Malgara, con il patrocinio del Comune di Milano, sostenuta da Bnl Bnp Paribas e Deloitte - partecipano 77 gallerie (56 italiane e 21 internazionali), oltre a 37 espositori suddivisi tra editoria, progetti speciali e istituzioni, che portano il numero totale delle realtà presenti a 114 di cui 25 dall’estero. Un concentrato del meglio della fotografia italiana e mondiale. «Mia Photo Fair Bnp Paribas – spiega Francesca Malgara – rappresenta un momento ideale per riflettere sul ruolo della fotografia come punto di incontro tra diverse visioni del mondo. Con la quattordicesima edizione abbiamo voluto offrire alle gallerie e agli artisti una piattaforma per esplorare connessioni inaspettate intrecciando passato e presente, tecniche antiche e moderne, culture e linguaggi differenti. Questo approccio consolida l’identità di Mia come fiera che valorizza la ricerca, il confronto creativo e l’evoluzione della fotografia nel panorama artistico internazionale. Cuore pulsante dell’identità di Mia Photo – aggiunge la direttrice artistica – è la cura nella creazione di relazioni inedite tra la fotografia e altre forme espressive. Combinando la presenza di gallerie di rilievo e artisti affermati ed emergenti con un programma culturale di ampio respiro, la fiera propone un percorso che celebra il potere trasformativo della fotografia e offre spunti di riflessione per stimolare una visione critica, volta a sostenere un collezionismo attento alla ricerca, a contribuire allo sviluppo del mercato della fotografia in Italia e al racconto della fotografia come linguaggio artistico di portata globale».
Quattro le sezioni in cui si articola la fiera: la Main Section sulle diverse declinazioni del tema “Dialoghi” e tre sezioni tematiche, Beyond Photography – Dialogue, Reportage Beyond Reportage e Focus, quest’ultima dedicata alla Svizzera, con cui prosegue la tradizione di porre l’attenzione su un paese straniero o un’area geografica specifica come avvenuto con l’Iran nel 2023 e il Mediterraneo nel 2024. Spazio poi ai progetti speciali, come l’originale e colta mostra "24 OpeRE", sostenuta da Eberhard & Co.: ventiquattro lavori di grandi fotografi che scandiscono le diverse ore della giornata e danno vita a una narrazione visiva che esplora il paradosso tra il tempo misurabile e il tempo vissuto. Come le ore del giorno, le opere variano per soggetto e divengono attivatori di dialoghi e riflessioni complesse. Il filo rosso della mostra è la relazione che ciascuna opera instaura con la propria cornice, ognuna delle quali è un’opera artistica firmata dal maestro Cecé Casile, che ha selezionato con cura, direttamente dalla sua preziosa collezione, le fotografie di Antonio Biasiucci, Carla Cerati, Daniele De Lonti, Mario Dondero, Luigi Ghirri, Mario Giacomelli, Arno Hammacher, Davide Mosconi, Tancredi Mangano, Francesco Radino, Aldo Tagliaferro e Natale Zoppis. Grandi nomi e i giovani più interessanti, a coprire diverse epoche fotografiche. Con una cornice che diventa una mediazione tra l’opera, lo spazio e lo spettatore, e da elemento decorativo si fa – grazie alla maestria di Casile – strumento di lettura e interpretazione. Bordi, prospettive e ombre, amplificano il senso dell’opera, creando una vera e propria esperienza visiva e psicologica.
Spazio anche al Photo Grant di Deloitte, il grant internazionale promosso da Deloitte Italia con il patrocinio di Fondazione Deloitte con la direzione artistica di Denis Curti e il team di BlackCamera. Quest’anno lo spazio è allestito con una selezione di immagini dei vincitori dalla prima edizione a oggi: Newsha Tavakolian, Fernanda Liberti e Davide Monteleone, con una menzione alla vincitrice della Open Call 2024 Fabiola Ferrero. Durante la fiera un team di esperti sarà a disposizione, su prenotazione, di fotografi e fotografe per la lettura gratuita del portfolio e per dare indicazioni su come inviare la propria candidatura per la Open Call della nuova edizione. Fra gli altri progetti “La montagna di Vittorio Sella, il confine che unisce” della Fondazione Sella; il concorso de “Le stanze della fotografia” (Marsilio Arte e Fondazione Giorgio Cini di Venezia) per i giovani fotografi in dialogo con un’opera di Robert Mapplethorpe; “I giganti di vetro” con le lastre di grande formato degli Archivi Alinari; e ancora “Interno pompeiano” di Luigi Spina ospite dello stand di Aon: il progetto vede la presentazione di otto opere di grande formato e parte di un’edizione limitata nata durante il periodo pandemico (il progetto editoriale è di 5 Continents Editions).
Mia in fiera, ma anche fuori, come l’esposizione alla Bag – Bocconi Art Gallery che ospita, negli spazi della prestigiosa università, la mostra “Quello che ricordi ti salva”, a cura di Giovanna Gammarota, con le opere di Beba Stoppani che celebrano la profonda connessione tra l’uomo e la natura. Acqua, roccia, sabbia, aria. La materia. Sguardi sull’essenza della Terra. Immagini di vita, oltre gli schermi della nostra vita digitale. I dialoghi sono aperti.
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