L'immagine di Santa Lucia realizzata con un mosaico fotografico di 32mila tessere in un progetto di arte partecipata - Cammino Siracusa
“Lucia, volto di Siracusa”. Lucia, santa Lucia, la patrona di Siracusa che in questi giorni è stata festeggiata con il calore di tutta la comunità secondo lo spirito che ha impresso l’arcivescovo Francesco Lomanto: «Come lei, anche noi diventiamo lievito e luce per tutta la società». E in qualche modo c’è tutta la città siciliana che si mette in gioco e prova a farsi luce per realizzare la grande immagine a mosaico di santa Lucia, composta da 32mila tessere fotografiche raffiguranti diversi scorci di Siracusa, che ha accolto nel Santuario della Madonna delle Lacrime di Siracusa le spoglie della martire, arrivate nella sua città natale da Venezia, per la terza volta in vent’anni (dopo il rientro, a mille e settecento anni dalla morte, nel 2004, e quello del 2014). La città, tutta, attorno alla sua santa patrona. Alla nobile figlia di questa terra che con la sua testimonianza ha riempito di luce il mondo. Perché come gridano i devoti dando un ritmo alla festa, “Sarausana jè”. Siracusana è.
C’è questo desiderio di identità e di appartenenza, di vicinanza e di rispetto nel profondo e suggestivo progetto di arte partecipata lanciato dal settimanale diocesano di Siracusa, “Cammino” (che con questa immagine ha anche aperto l’edizione speciale diffusa per la ricorrenza), e realizzato in collaborazione con l’Arcidiocesi di Siracusa e della Deputazione della Cappella di Santa Lucia, con il sostegno di Ance. Il mosaico è stato sviluppato partendo da una base di 750 fotografie originali della città di Siracusa fornite per l’occasione da più autori, soprattutto astrofotografi come Dario Giannobile, che ha curato l’elaborazione; Kevin Saragozza e Alessandro Carnevale che hanno coinvolto il gruppo Photographic Excursions e tanti altri, Gaetano Allatta, Domenico Lo Bue, Giovanni Fontana, Luigi La Bella, Eliseo Lupo, Orazio Mezzio, Giuseppe Macaluso, Giuseppe Matarazzo (da siracusano, ho dato un piccolo contributo anch’io), Luca Pizzuto, Egidio Vecchio. Foto che nel loro insieme restituiscono a chi le osserva l’immagine sacra con la quale Santa Lucia è conosciuta nel mondo. Una modalità espressiva che si basa sulla capacità del nostro cervello di ricostruire una figura intera partendo da piccoli elementi parziali.
L’iniziativa (per info e dettagli scrivere a ufficiostampa@arcidiocesi.siracusa.it o a redazione.cammino.sr@gmail.com) si svilupperà in maniera compiuta durante tutto l’anno giubilare con un obiettivo tanto preciso quanto ambizioso: arrivare alla composizione dell’immagine di santa Lucia contando su oltre centomila tessere fotografiche (come se a contribuire fossero praticamente tutti gli abitanti di Siracusa) perché – come sottolinea il direttore di Cammino, Orazio Mezzio, nel suo editoriale – «più sono i fotografi/ le persone che concorrono a fornire scatti/contributi, maggiore luce avrà il volto di Lucia/più viva sarà Siracusa. Una metafora che vuole esprimere la consapevolezza che solo insieme potremo ritrovare i sentieri di pace e di sviluppo sociale che fino a poco tempo fa davamo per scontati e adesso sono gravemente compromessi. “Ma non dimentichiamo che la Sicilia – ha detto incoraggiante Papa Francesco ricevendo la comunità dello Studio Teologico San Paolo di Catania – è la patria delle sante martiri Agata e Lucia, che sono state ‘seme’ di fede robusta, capace di rinnovarsi e di generare sempre nuovi testimoni, come, ad esempio, nel nostro tempo, i Beati Giuseppe Puglisi e Rosario Livatino”. A noi, quindi - conclude Mezzio -, la responsabilità di non vanificare la realtà di così vicine testimonianze, “alzare il capo” e raccoglierne i frutti: ogni fotografo sa che è la buona Luce a rendere belle le foto che nessuna intelligenza artificiale può generare».
Le spoglie della martire resteranno a Siracusa fino a Natale, per l’apertura del Giubileo, per poi essere traslate - prima di ripartire il 30 dicembre per Venezia - il 26 a Carlentini, il 27 a Belpasso e Acicatena, il 28 e 29 nella cattedrale di Catania in un abbraccio fortemente simbolico con sant’Agata. Il mosaico fotografico resterà invece nel Santuario della Madonna delle Lacrime per tutte le feste e poi diventerà itinerante nel territorio. Santa Lucia e la comunità che in lei si rispecchia e a lei si affida. Perché nel volto di Lucia c'è davvero tutta la città.
Una foto (con 32mila immagini) e 677 parole.