Meditare la Via Crucis da reclusi e così uscire fuori dal carcere
mercoledì 4 marzo 2020
Come è noto, ai detenuti non è concesso navigare su internet. Se interagiscono con la Rete lo fanno in forma indiretta, attraverso i volontari. Si deve dunque certamente a qualcuno dei volontari il fatto che una «Via Crucis composta dalle persone detenute, uomini e donne», nella Casa circondariale "Rocco D'Amato" di Bologna, già conosciuta come "carcere della Dozza", sia oggi disponibile online, sul sito "Settimananews" ( bit.ly/2TxaicU ). La breve introduzione ci annuncia che vi troveremo «riferimenti diretti alla condizione di reclusi», giacché «sarebbe stato insipido proporre riflessioni sconnesse dalla propria condizione di vita». Mentre Gesù è condannato, gli autori testimoniano il sentimento di solitudine provato al momento della propria condanna, pur ricevuta «giustamente», e la vicinanza di Gesù nell'espiazione. Le tre cadute di Gesù risuonano violentemente nello spirito dei detenuti: «Ci siamo creduti più forti, più astuti, più coraggiosi. E poi il tonfo che ti accascia»; «La seconda caduta fa più male della prima. Il carcere si fa più chiuso la seconda volta»; «Quando perdiamo la voglia di rialzarci per il timore di cadere nuovamente» Gesù accetta di cadere «dal suo cielo». Poiché hanno «lasciato figli lontani dal padre e dalla madre», i reclusi si riconoscono nel dolore di Maria «che si vede strappare il figlio»; quando Gesù è spogliato, ricordano «la prepotenza che strappa di dosso le vesti» e il «controllo che denuda e perquisisce». Davanti alla crocifissione le persone detenute si identificano con il ladrone e la sua domanda di perdono; al momento della deposizione dalla croce, rivivono la disperazione di «non credere più in niente, non avere più nulla per cui lottare, per cui vivere, non stimarsi nemmeno più come persona». Se la Via Crucis si definisce un "esercizio di pietà", gioverà molto a noi, che ci presumiamo "liberi", provare pietà per la passione e morte di Gesù riconoscendo il suo volto in quello degli uomini e donne che hanno scritto questa Via Crucis.
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