Giovedì ("Secolo XIX", p. 19), Isabella De Martini, "docente di Psicologia medica all'Università di Genova" polemizza con "Avvenire" che ha avanzato dubbi sulla veridicità dell'intervista anonima ad un prete omosessuale pubblicata su quel giornale. Un'intervista " scrive " «pacata, non certo irriverente» che «ha affrontato un tema serio ed un fenomeno molto diffuso, sia nell'ambito del clero che nei conventi di suore e frati». Esperta di quegli ambienti? Forse, e insiste: «Chi come me di professione fa il neuropsichiatria, è abituato a sentire la verità"». Ed eccola, la verità: «L'amore erotico è proprio necessario», a tutti! Per essere normali, insomma, secondo la professoressa De Martini, bisogna esercitare l'amore erotico, etero o omo fa lo stesso. Ne consegue " nero su bianco " che chiunque non ha esercitato l'amore erotico sarebbe anormale, e in «una situazione patologica chiamata narcisismo», che fa diventare «moralisti» ad ogni costo. Tesi audace" Non basta, però, perché la De Martini vuole provarla con abbondanza e autorità indiscussa. Eccola quindi: «È proprio di S. Agostino una frase che amo rileggere spesso: "pecca fortiter, sed ama fortius". Questa è morale vera"»! Che dire? Che siamo tutti curiosi di sapere dove va, la "docente", a rileggere spesso quella frase, che non esiste da nessuna parte. Sant'Agostino non lo ha mai scritto, e l'unico detto somigliante, «Pecca fortiter, sed fortius fide» (pecca fortemente, ma più fortemente credi) è di Martin Lutero in una lettera a Melantone. Si attende risposta dalla «docente»" Qualcuno afferma, poi, che l'Uni-versità italiana va male.
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