martedì 13 settembre 2022
Se Peppa Pig irrompe nella campagna elettorale, per chi conduce un quotidiano il dilemma è drammatico. Prendere la cosa sul serio e sottoporla ad analisi socio-psico-culturale? Sorriderne...
L'irruzione di Peppa Pig nella campagna elettorale
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Se Peppa Pig irrompe nella campagna elettorale, per chi conduce un quotidiano il dilemma è drammatico. Prendere la cosa sul serio e sottoporla ad analisi socio-psico-culturale? Sorriderne con una scrollata di spalle? Apprezzare l'irruzione del grottesco e dell'assurdo e proporre un commento altrettanto grottesco? Roba da togliere il sonno ai direttori. Il fatto: Peppa Pig, maialina assai amata da bimbi e bimbe, conosce un'amichetta con due mamme.

Un esponente della destra grida allo scandalo chiedendo alla Rai di non mandare in onda la puntata. Il 10/9 “Corriere” («La compagna Peppa Pig») e “Stampa” («Peppa sigh») dedicano all'evento le rubriche in prima pagina di Massimo Gramellini e Mattia Feltri. Grande pubblicità per Peppa e occasione ghiotta per fare dell'ironia, rivolgendosi ai rari lettori che ancora la sanno riconoscere e apprezzare.

«Surfando sull'onda dell'imminente plebiscito – scrive Gramellini – i fratelli della sorella d'Italia cominciano a regolare i conti con le residue sacche di resistenza: i cartoni animati». In perfetta sintonia e unità d'intenti Mattia Feltri: «Dopo aver rassicurato la Nato, gli Usa, la Ue, La Banca centrale, le banche d'affari, le cancellerie, i mercati, le tv, le radio e TikTok sulla loro ortodossia occidentale, capitalista e liberale, i Fratelli d'Italia si sono concessi un fugace ritorno alle origini e hanno dato una bella ripassata a Peppa Pig». Bersaglio decisamente troppo facile per Gramellini e Feltri.

Accortasi di aver trascurato il tema, “Repubblica” (11/9) lo propone a Concita De Gregorio, o forse è lei a proporlo. Per sprofondare nel grottesco? No, lei si tira fuori facendo emergere l'impalpabilità della polemica suina con la grandezza del teatro. Titolo: «L'incolmabile distanza fra commedia e realtà. Tiresias e Peppa Pig», da cui sorge il dubbio, anzi fa capolino la certezza che il teatro sia realtà e la realtà scivoli in farsa. Un indizio? Il giorno prima “Libero” (10/9) così interpreta la vicenda: «L'ultima arma per rimontare. La sinistra si aggrappa a Peppa Pig. Fdi critica la presenza di due mamme lesbiche in una puntata del cartone. E il Pd insorge: “Intollerabile tentativo di censura”».

Per Antonio Rapisarda, Peppa è «l'ultima spiaggia» per arginare l'irresistibile avanzata della destra. E sembra faccia sul serio.

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