Non ci sono barriere e confini che possano ostacolare l’annuncio del Risorto, il cui messaggio contiene la profezia della vera fratellanza tra popoli e culture. Dio si è fatto uomo per mostrarci che siamo tutti uguali, tutti destinati ad amarci e a costruire così la pace. C’è questo invito controcorrente sullo sfondo della vita di sant’Antonino Fantosati, francescano missionario in Cina. Era nato a Trevi il 16 ottobre 1842 e a 16 anni vestì l’abito religioso francescano a Todi. Nel 1865 fu ordinato prete e nel 1867 partì missionario per la Cina, unendosi a Marsiglia a un gruppo di altri otto francescani, fra cui padre Elia Facchini, che morì martire due giorni dopo di lui, e alcune Suore Canossiane. A Uccian, capitale del Hu-pè e residenza principale della Missione, dovette vestire abiti cinesi e prese il nome in lingua locale di Fan-hoae-te. Nel 1868 era nell’Alto Hu-pè, meta del suo apostolato, dove rimase per sette anni. Nel 1878 venne nominato amministratore apostolico dell’Alto Hu-pè e nel 1889 vicario apostolico dell’Hu-nan Meridionale: mise in piedi un orfanotrofio, assistette i malati di peste e s’impegnò in un apostolato che portò molte conversioni. Il 7 luglio 1900 venne ucciso dalla folla aizzata dai «boxers», nel contesta dell’aspra persecuzione che in pochi mesi fece migliaia di vittime tra vescovi, preti, religiosi, religiose, catechisti e semplici cristiani.
Altri santi. Beato Benedetto XI, papa (1240-1304); beato Pietro To Rot, martire (1912-19456).
Letture. Romano. Gen 23,1-4.19; 24,1-8.62-67; Sal 105; Mt 9,9-13.
Ambrosiano. Dt 32,45-52; Sal 134 (135); Lc 8,26-33.
Bizantino. 1Cor 4,5-8; Mt 13,44-54a.
t.me/santoavvenire
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