Ventiquattro ore nella vita della siriana Oum Yazan, barricata nella sua casa di Damasco insieme alla famiglia, mentre la città è sotto assedio. Ma le bombe minacciano di distruggere l'edificio, i cecchini trasformano i cortili in campi di battaglia e i ladri fanno irruzione negli appartamenti per saccheggiare e struprare. Il claustrofobico dramma del belga Van Leeuw sceglie di non mostrare alcuna violenza, ma restituisce tutto il terrore attraverso il sonoro. Per 85 minuti lo spettatore è intrappolato nello stesso spazio dei protagonisti, mentre un meccanismo a orologeria innesca situazioni sempre più tese e insostenibili, soprattutto quando la casa viene violata. Una risposta a chi si chiede da cosa fuggano i migranti che lasciano il proprio paese a costo della vita stessa. (A.DeLu.)
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