Sarà suddiviso in quattro comparti il settore della pubblica amministrazione. Lo prevede il nuovo «atto di indirizzo» del ministro Brunetta che ridisegna, a partire dalle attuali dodici aree, quattro settori del pubblico impiego da regolare con una propria contrattazione nazionale. Con la semplificazione sono riconosciute le nuove aree: a) enti locali e camere di commercio, b) regioni e sanità, c) scuola, d) altre pubbliche amministrazioni. All'interno di ogni comparto, sarà applicata una contrattazione separata per il personale dirigente e per quello senza questa qualifica.
I nuovi contratti collettivi di lavoro potranno riservare una particolare disciplina per specifiche professionalità. Ad esempio, già il «collegato» alla legge finanziaria 2010 ha riconosciuto la specificità dei corpi militari, della polizia e dei vigili del fuoco, da regolare con norme separate quanto allo stato giuridico ed al trattamento economico.
Effetti Inpdap. Di riflesso, il nuovo quadro della contrattazione dei pubblici dipendenti apporterà qualche inevitabile aggiustamento sulla previdenza del pubblico impiego. Potrà subire ritocchi la struttura delle voci di stipendio, prevista dalla contrattazione nazionale, e dei contributi pensionistici ad esse agganciati. Un dovere per l'Inpdap quello di prendere atto dei nuovi compartimenti di contrattazione e di adeguare l'organizzazione e le procedure dell'ente.
Ma anche l'occasione per armonizzare le proprie competenze. Ad iniziare dalla applicazione della legge 322 del 1958 (che trasferisce all'Inps tutti i contributi versati ma non utilizzabili per una pensione Inpdap) che in alcuni settori del pubblico impiego deve essere applicata d'ufficio, in altri a richiesta dell'interessato. L'applicazione d'ufficio della legge 322 impedisce all'ex dipendente di potersi avvalere della totalizzazione dei contributi versati presso enti diversi, usufruendo di una sola pensione calcolata con le regole pensionistiche di ciascun settore. Ma la totalizzazione è utilizzabile solo all'atto della domanda di pensione, quindi lontano dalla cessazione del servizio senza aver maturato i requisiti di pensione.
È anche interesse del pubblico dipendente poter chiedere, in alternativa sia alla legge 322 sia alla totalizzazione dei contributi, di proseguire l'assicurazione Inpdap con i versamenti volontari. Ma il concorso di queste tre opportunità (e senza contare anche la ricongiunzione della legge 29/79) non è mai stato regolato dall'Istituto, non potendo quindi l'interessato esprimere una scelta personale e ponderata.
16 aprile. È in pagamento la rata mensile dei pensionati Inpdap. I titolari che non l'abbiano ancora fatto, sono ancora in termini per presentare la certificazione dei propri redditi per gli anni 2007 e 2008. Chi trascura questa ultima possibilità, riceverà a giugno la pensione ridotta della quota collegata al reddito. Inoltre dovrà restituire gli arretrati di tale quota a partire da gennaio 2009.
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