Storia realmente accaduta anche questa: Fanny Ben-Ami è una tredicenne che vorrebbe vivere spensierata, come le spetta, i suoi anni di adolescenza. Purtroppo anche lei, come tantissimi, come oggi, deve fare i conti con le efferatezze degli uomini. E mettersi in cammino per poter sopravvivere. Il viaggio di Fanny di Lola Doillon lo racconta. Abbandonata dai genitori in una colonia francese per proteggerla dai rastrellamenti nazisti, Fanny dovrà assumersi l'incarico di portare in salvo, in Svizzera, otto bambini ebrei come lei, attraversando la Francia occupata dai tedeschi. Il cinema presta dunque particolare attenzione al dramma dei più piccoli. «All'interno di tutte le vittime – precisa Marcello Pezzetti, consulente scientifico della fondazione Museo della Shoah di Roma – c'è la parte più debole, quella dei bambini. Le storie dei loro salvataggi, dei loro eroismi o della loro sofferenza sono state lasciate in ombra negli ultimi anni. Doveroso anche per il cinema far conoscere questa tragedia nella tragedia». (Lu.Pe.)
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