
La vera pace non nasce da rivoluzioni o dalle ideologie della storia: costruire il mondo nuovo è possibile solo se ci si impegna a condividere il cammino dell’umanità, a partire dagli ultimi. Questo fu l’impegno di san Lodovico Pavoni, apostolo tra i poveri e i giovani. Nato a Brescia l’11 novembre 1784, di famiglia nobile, seppe cogliere la profonda ingiustizia causata dalle diseguaglianze paradossalmente prodotte dalla rivoluzione francese e decise di dedicarsi ai poveri. Il 21 febbraio 1807 divenne prete, cominciando da subito a lavorare accanto ai giovani. Nel 1812 fu nominato segretario del vescovo di Brescia, Gabrio Maria Nava, continuando a seguire i suoi ragazzi. Nel 1818 divenne canonico e rettore della basilica di San Barnaba. Convinto della necessità di accompagnare i giovani nell’istruzione, nella formazione professionale e nell’inserimento lavorativo, nel 1821 diede vita al «Pio Istituto San Barnaba» e tre anni dopo aprì la prima scuola tipografica d’Italia. Per far proseguire l’opera fondò i Figli di Maria Immacolata, i Pavoniani, la cui costituzione ufficiale avvenne l’11 agosto 1847. Durante le Dieci giornate di Brescia portò in salvo i suoi giovani a Saiano: un atto eroico compiuto sotto la pioggia. Ammalatosi, morì il 1 aprile 1849. Beatificato nel 2002 è santo dal 16 ottobre 2016.
Altri santi. Sant’Ugo di Grenoble, vescovo (1053-1132); san Gilberto di Caithness, vescovo (XIII sec.).
Letture. Romano. Ez 47,1-9.12; Sal 45; Gv 5,1-16.
Ambrosiano. Gen 27,1-29; Sal 118 (119),97-104; Pr 23,15-24; Mt 7,6-12.
Bizantino. Aliturgico.
t.me/santoavvenire
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